Occimiano

  • Unità territoriale Alessandria
  • Abitanti 1.367
  • Altitudine 107 m s.l.m.

Punti panoramici. Dalla cascina Zino, di proprietà degli antenati del comandante della Guardia nazionale di Occimiano, l’occhio spazia su San Salvatore, Lu, Conzano, Camagna, fino a Vignale, con la periferia  di Casale che sembra vicinissima. Di fronte l'antica fonte storica, ricordata dagli statuti, nei pressi della Torre Ponara. In alto i resti della Torre Cavalla.

Ai piedi delle dolci colline del Monferrato l'area fertile, ricca di acqua e la vicinanza alle vie di comunicazione favorì fin dall'antichità la formazione di insediamenti romani, attestati dal ritrovamento di due epigrafi di età repubblicana, intorno ai quali in età medievale sorsero chiese, castelli e villaggi. Borgo potente, ambito da Vercelli e da Pavia, probabilmente arroccato sulla collina, Occimiano si spostò poi verso il piano, dove passava l'antica strada di collegamento tra Valenza e Asti. Ricordato prima del Mille come “Aucimianus”, era uno dei maggiori comuni del marchesato. Di quel lontano passato conserva la torre, un rudere dell'antico castello Cavalla con consistente insediamento, al centro di un ampio sistema di fortificazioni (Daneto, Braida, Motta, Baldesco e Grana). Passò poi ai marchesi di Monferrato, di cui seguì le vicende per diversi secoli, e fu forse uno dei luoghi dove Bonifacio, reduce dalle Crociate, si riposava, dilettandosi con i trovatori provenzali cui diede ospitalità. Sono gli anni in cui l’imperatore Federico Barbarossa emanava dalla località monferrina due diplomi. Ceduta in feudo dai marchesi ai signori di Occimiano, a cui erano legati da vincoli di parentela, poi agli Incisa, la comunità mantenne sempre nei confronti dei feudatari ampie libertà, garantite dagli Statuti trecenteschi. Nella prima metà del Quattrocento si salvò dalla distruzione da parte delle truppe del duca di Milano Francesco Sforza col pagamento di una forte somma. Trasformata in contea dai Gonzaga, venne acquisita nel 1587 da Antonio Passano, con un ruolo di primo piano in seno al governo della Repubblica di Genova, con il pagamento di oltre millecento scudi d’oro e la concessione della corte di Villimpenta nel mantovano. Nel 1647 gli Spagnoli minarono le fortificazioni, sui cui ruderi i conti Passano costruirono il loro palazzo. Col passaggio ai Savoia, Occimiano ebbe un ruolo di primo piano nella Seconda guerra d'indipendenza, come sede del quartier generale di Vittorio Emanuele II che nelle sale della Villa Passano incontrò l'imperatore francese Napoleone III.

Chiesa parrocchiale di San Valerio. Costruita alla fine del Quattrocento, fu consacrata dal  vescovo Scipione d’Este nel 1555. Il campanile quattrocentesco, con l'alta cuspide, è in mattoni a vista con monofore e archetti, restaurato nel secolo scorso. Gli altari laterali provengono dalla seicentesca chiesa della Consolazione, demolita alla fine del Settecento. Nei primi decenni dell'Ottocento fu restaurata sotto la direzione di Agostino Vitoli. Risalgono alla stessa epoca la sacrestia, la bussola con tribuna d’organo e il coro. Fu ancora abbellita e ampliata nella seconda metà dell'Ottocento con la costruzione della nuova facciata. All'ingresso una lapide del 1883 ricorda   il munifico contributo dato dall'ultimo conte, Gioacchino Passano. All'interno, altare e balaustrata settecenteschi, pale d'altare di Bernardino Lanino, Giorgio Alberini, della scuola del Moncalvo e del barone Giuseppe Zino. L'organo Serassi (1818) fu rifatto da Mentasti. Le decorazioni sono di Paolo Maggi e di Giuseppe Aceto. Poco dopo l’ingresso sono murate due lapidi romane: una di marmo bianco (II sec. d.C.) posta da Marco Sullio Vero con un lascito per rose da posare ogni anno sulla tomba dei genitori. Sull'altra, più piccola, è ricordato “Saerus vilicus” dei Firmani, giunto a fare un’offerta a Giove. Entrambe provengono dalla chiesa demolita di Santa Maria di Caresana, detta la “pieve”, nei pressi dell'attuale cascina Santa Maria.

Chiesa del Santissimo Nome di Gesù, detta Madonna del Rosario. La costruzione seicentesca era la la chiesa dei battuti bianchi. Facciata in stile neoclassico con timpano affiancata da un piccolo campanile. All'interno, balaustra settecentesca in marmo, una Madonna del Rosario di Ambrogio Oliva con importanti personaggi, tra cui la marchesa Anna d’Alençon, lo scrittore Stefano Guazzo e il vescovo Ambrogio Aldegatti. Una ricca galleria di ex voto, tra cui due spalline da ufficiale di don Luigi Corte di Montanaro e un paliotto di scagliola attribuito a Pietro Antonio Guazzone. L'organo Serassi (1837) fu restaurato nel 2011 da Fabio Stocco e Simone Prendin.

Municipio. Sulla  facciata del palazzo civico due lapidi: una ricorda i 42 caduti della Prima guerra mondiale (definita ultima guerra di Indipendenza) e l’altra il soggiorno di Vittorio Emanuele II e dell’imperatore dei Francesi Napoleone III “diretti a combattere la Seconda guerra d’Indipendenza” (l’evento è ricordato anche da una lapide a Villa Passano). La sala consiliare è impreziosita da una piccola, significativa collezione di stampe delle guerre d’indipendenza. Dietro a un grata di ferro il Museo delle armi, secondo solo al Museo del Risorgimento di Torino, merito di un vecchio ritrovamento di oltre un centinaio di fucili di ogni epoca, revolver, un elmetto chiodato, pugnali, sciabole e alcune palle di cannone, tutto esposto e inventariato.

Villa Passano. Ampia e solenne, circondata dal parco con ghiacciaia, la villa patrizia con ampio cortile dominato dalla torretta dell'orologio e cappella barocca dedicata a S. Francesco da Paola, fu costruita dai Passano sulle rovine delle fortificazioni minate dagli Spagnoli. Nel 1895 con la morte dell'ultimo conte, Gioacchino Passano (sepolto nella tomba neogotica del cimitero di Occimiano), la villa passava alla figlia primogenita Francesca, sposa del marchese Marcello Durazzo, poi sempre per via femminile all’ultima contessa di Occimiano, Rosa Marana Falcone, moglie di Tito Augusto Pizzardi. Una lapide ricorda lo storico incontro di Vittorio Emanuele II e dell'imperatore Napoleone III il 17 maggio 1859. Dal 2003 la residenza nobiliare è di proprietà della Fondazione “Ernesto e Carla Rota”.

Cittadinanza onoraria. Ha avuto la cittadinanza onoraria Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia nel 1992.

Personaggi. Francesco Girolamo Carretti, padre Bonaventura (Occimiano 1708 -  Casale 1772), frate francescano, missionario in Brasile, ritornato in patria, fu esempio di povertà. Morì in concetto di santità e riposa nella chiesa di Santa Maria del Tempio. Nel maggio 2013 il suo profilo biologico è stato ricostruito dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo. Bernardo Sapelli (Occimiano 1759 - Torino 1829), nato in una famiglia importante che aveva goduto dei favori dei Gonzaga, frate domenicano,  insegnante di filosofia e teologia, fondò a Torino l'Istituto delle suore “Sapelline” per le giovinette bisognose. Fu sepolto nella chiesa torinese di San Domenico. Giuseppe Zino (Occimiano 1814 - Torino 1889), scrittore, valente pittore e disegnatore ufficiale della corte sabauda, fu luogotenente al servizio dei Savoia nella Brigata Aosta, destinato nella Prima guerra d’indipendenza al battaglione di riserva della Brigata Guardie. Fu comandante della Guardia nazionale di Occimiano. Ernesto Rota (Occimiano 1920 - Como 2003), imprenditore della seta a Como, poco prima di morire, non avendo figli, costituì la Fondazione “Ernesto e Carla Rota”, con lo scopo di valorizzare il paese natale.

Istituzionali/Municipio

Municipio

Istituzionali/Pro Loco

Pro Loco Occimiano

Istituzionali/Servizi/Sicurezza/Carabinieri

Carabinieri

Commerciali/Prodotti tipici

Cascina San Lorenzo

riso - carni - salumi

Commerciali/Prodotti tipici/Riso

Cascina Daneto

Commerciali/Prodotti tipici/Gastronomie

La Bottega del Centro

gastronomia, carni e salumi

  • Indirizzo

    via Garibaldi 3

Commerciali/Prodotti tipici/Pastifici

Pastificio Zanardi

agnolotti, pasta fresca, gastronomia, carni e salumi

Commerciali/Ricettività/Bar

La Roggia

Willy's Bar

  • Indirizzo

    via Vittorio Emanuele II, 58

Commerciali/Ricettività/Bed & breakfast

L'Adele

San Valerio

Commerciali/Ricettività/Ristoranti

Ristorante del Moro

Commerciali/Servizi/Farmacie

Farmacia Bianco Francesca

Commerciali/Servizi/Aree camper

Area camper

pagamento presso Ristorante del Moro

  • Indirizzo

    Largo Baden Powell, via Vittorio Emanuele II

Commerciali/Servizi/Aree pic-nic

Area pic-nic

  • Indirizzo

    Largo Baden Powell, via Vittorio Emanuele II

Commerciali/Servizi/Emergenze

Defibrillatore

  • Indirizzo

    c/o la palestra in Piazza Grande Torino

    c/o il campo da calcio in Via Gerbida

POI (Points of Interest)

Fontane dell'Acqua

Casetta dell’acqua: Fonte attrezzata (pagamento con monete o chiavetta) Piazza Marchesi da Passano

Fontanelle pubbliche: Piazza Giovanni Lanza e Piazza Marconi