Dalla collina della Torre Paleologa, costruita nel primo decennio del Quattrocento come torre di vedetta e segnalazione, il panorama è ampio.
Belvedere Papa Giovanni Paolo II
Il più antico documento in cui compare il nome del luogo è il diploma imperiale di concessione del luogo alla chiesa di Vercelli, di poco anteriore al Mille. Il nuovo borgo, formatosi attorno al castello, dapprima affiancò il più antico insediamento di Genzano sul colle della pieve di San Martino, dipendente dal comitato di Lomello, poi lo sostituì completamente. La città fortificata di San Salvatore, sorta in posizione strategica ai confini del ducato di Milano, non fu quasi mai infeudata in quanto “terra immediata”, vale a dire direttamente dipendente dai marchesi di Monferrato che nominavano il podestà e il castellano. Alla fine del Duecento Guglielmo VII, il “Gran Marchese” ricordato da Dante, la rese celebre combattendo contro gli Alessandrini in località Prelio (il nome latino della battaglia). Cinque anni dopo Alessandria, non dimentica dell'amara sconfitta, diede alle fiamme il castello. La comunità ebbe gli Statuti comunali negli anni Ottanta del Quattrocento, con capitoli e concessioni risalenti ad un secolo prima. Con il passaggio ai Savoia, fu capoluogo di mandamento, poi nel 1814 ebbe la qualifica di Regio Borgo. Nei primi giorni del maggio 1859, a Villa Pona, al confine con Castelletto, si stabilì il quartier generale dell’Armata Sarda al comando di Vittorio Emanuele II, mentre Villa Lingua era sede del quartier generale dello Stato Maggiore, al comando del gen. Enrico Morozzo della Rocca (in facciata lapide commemorativa). Nel 1862 il prefetto di Alessandria diede ordine ai consiglieri di aggiungere la dicitura “di Monferrato”, in modo da evitare confusioni con altre località omonime del Regno d’Italia. Un anno dopo, Vittorio Emanuele II autorizzò il comune a chiamarsi San Salvatore Monferrato. Solo trent'anni dopo, nel 1894, il re Umberto I concesse l'agognato titolo di città mezzo secolo dopo la richiesta, presentata nel 1842, quando San Salvatore aveva già i requisiti minimi.
Chiesa parrocchiale di San Martino. Fu costruita nel Quattrocento, col titolo dell'antica pieve di San Martino, che sorgeva sul bricco Genzano, nei pressi della torre. Rimaneggiata nei secoli successivi, ha una imponente facciata neo-rinascimentale. Conserva all'interno, l'altare maggiore di marmo e la balaustra settecenteschi, tele di Guglielmo e Orsola Caccia, della scuola moncalvesca e del Guala, oltre a una statua lignea di Cristo deposto per la funzione dell'Entierro. L'organo fu realizzato da Gandini.
Ospedale di Santa Croce. Alla fine del Settecento fu soppresso l'antico convento dei Padri Serviti, poi trasformato nell’ospedale Santa Croce, fondato da Sebastiano Boccaccio nel 1561. E' formato da una costruzione di disegno grandioso, da un’altra di minore importanza e dalla chiesa di Sant'Antonio, che si affaccia sulla via. Opere moderne di ampliamento all'interno della corte.
Chiesa di San Siro. Fu costruita, su una chiesa più antica, intorno alla metà del Cinquecento dai Canonici Regolari Lateranensi di Sant’Andrea all'interno delle mura, vicino ad una delle due porte del borgo. All’interno una tela della Natività attribuita al Moncalvo, donata dal conte Merli-Miglietti di Castelletto, e una di scuola moncalvesca.
Teatro Comunale Cavalli. Sorto nel 1893 per volontà dell’avv. Francesco Cavalli che lasciò il denaro necessario per la costruzione dell'edificio. Al centro della facciata, con timpani sopra le finestre e bassorilievi ornamentali sotto, una lapide ricorda la presenza, il 30 agosto 1911, di Vittorio Emanuele III alla conferenza del Pollio dopo le grandi manovre nel Monferrato.
Biblioteca Civica. Ha sede nella casa Barco Veglio di Castelletto. L'edificio con corte di pertinenza, ha pregevoli pavimenti alla veneziana, sale decorate con affreschi, una scala in marmo bianco. La facciata adorna di pinnacoli e colonnine. Risale a fine Ottocento.
Torre. Fu costruita nel 1413 per volere del marchese di Monferrato Teodoro II Paleologo sull'alta collina di Genzano, come osservatorio e punto di segnalazione. La grande breccia che caratterizza un lato si trova esattamente nel punto in cui anticamente si trovava il varco di ingresso. La bassa costruzione adiacente era una cisterna interrata. Il 3 maggio 1859 Vittorio Emanuele II con lo Stato maggiore dall'alto della torre controllava le manovre dell'esercito austriaco. Il fatto è illustrato da una bella stampa del luganese Carlo Bossoli, dove si vede il telegrafo ottico collegato con Villa Pona. E' il simbolo della città e un bellissimo punto panoramico.
Santuario della Madonna del Pozzo. Fu costruito fuori dall'abitato (zona Frescondino) in seguito al miracolo, avvenuto nel maggio 1616, del soldato spagnolo Martino de Nava, aggredito e gettato in un pozzo nei pressi del paese. Si salvò per intervento miracoloso della Vergine che fece salire il livello dell’acqua. Accanto al pozzo del miracolo sorse una cappella, poi rimodernata nei secoli successivi, prima con l'erezione dell'Opera degli esercizi spirituali, poi con i restauri ottocenteschi di Edoardo Arborio Mella, infine con gli ultimi interventi di ampliamento della chiesa e del fabbricato nel secolo scorso, grazie all'ingente lascito da parte del capitano Giacomo Roncati (lo ricorda una lapide dietro il pozzo del miracolo). Nel 1946 i Benedettini Olivetani aprirono le scuole di avviamento professionale e per segretari d'azienda, seguiti da un gruppo di sacerdoti genovesi della Pia Unione dei Missionari della Fede rimasti fino al 1983. Pochi anni dopo nel grande edificio circostante venne aperto un pensionato diocesano per anziani. All'interno del santuario, in presbiterio ovali del Settecento, ex voto di famiglie nobiliari e sull'altare la scultura lignea del miracolo, oltre a sculture recenti di Giovanni Bonardi. La volta fu decorata nel 1910 da Rodolfo Gambini. A lato la cappella con il pozzo del miracolo, la bella tela seicentesca di Giorgio Alberini, trafugata nel 1983 dopo la partenza degli Olivetani, venne sostituita da una copia realizzata da Pietro Vignoli. Nel bosco, a lato del santuario, una suggestiva Via Crucis con altorilievi di artisti locali.
Villa Genova. A Fosseto, il giardino all'inglese si sviluppa su una superficie di circa 10.000 metri quadrati, delimitato da una rigogliosa siepe di biancospino. All'interno differenti angoli tematici definiti con nomi romantici. L'articolato percorso dei viali e dei sentieri conduce alla scoperta di diverse essenze botaniche, tra cui rododendri, azalee, felci, rose e grandi alberi secolari.
Personaggi. Iginio Ugo Tarchetti (San Salvatore 1839 - Milano 1869), scrittore, poeta e giornalista, uno dei massimi esponenti del movimento della Scapigliatura, morì di tifo a soli trent'anni. E' sepolto nel cimitero comunale. Carlo A-valle (San Salvatore 1815 - Torino 1873), insegnante, scrittore, storico e giornalista. Dieci anni dopo la morte, nel 1894, il paese natale lo ricordò con una via e una lapide sul muro della galleria municipale. Giuseppe Barco, (Casal Cermelli 1859 - San Salvatore 1947), medico, aveva studio nella bella dimora con corte acquistata nel 1987 per ospitare la biblioteca civica. Fu sepolto nella tomba di famiglia di San Salvatore, la città di adozione. Franco Provera (San Salvatore 1944 - 1982), presidente della provincia di Alessandria, morto non ancora quarantenne in un incidente d’auto.
Anche don Giovanni Bosco subì il fascino del piccolo santuario immerso nel verde con il campaniletto triangolare che sovrastava la chiesetta e l'umile costruzione del convento. Sostò in preghiera coi suoi cento giovani davanti al quadro dell'Alberini con la Madonna nell'atto di porgere la mano al soldato spagnolo per estrarlo dal pozzo. Poi, mangiate le castagne, in quel pomeriggio di giovedì 17 ottobre 1861, l'allegra comitiva partì per una nuova destinazione.
Piazza gen. Carmagnola 26
piazza gen. Carmagnola 2
Viale Rimembranza 1
amaretti e biscotti "della torre"
piazza Carmagnola
Con le nocciole De.Co. vengono prodotti i dolci tipici Baci di San Salvatore
via Panza 110
Viene prodotta la De.Co. pane Carnera.
via E. Panza 58
Regione Guatrasone 99
Via Tarchetti 2
Piazza Carmagnola 27
Via Panza 74
Località Valdolenga - Cascina Vallara 118
Loc. Squarzolo, Cascina Olimpia 68
Presso la tenuta si trova Aroma(n)tica Treehouse - Casa sull’albero
aromantica.treehouse@gmail.com
Frazione Frescondino 124
Via Frascarolo, 18
Via Boccaccio 1
via Prelio 1
Via Matteotti 20
via Prevignano 7
via Panza 132
Loc. Squarzolo, Cascina Olimpia 68
Cascina Serignola, Loc. Squarzolo 2 (Strada per Lu)
piazza Carmagnola 6
piazza Carmagnola
via Panza 57
Rif. Comune. Possibilità di carico acqua
Frazione Fosseto, piazza don Antonio Accornero
Parco della Torre Storica - via alla Torre
Santuario della Madonna del Pozzo
c/o Bike Point, piazza dei Caduti
Sotto i portici: colonnine per il rimessaggio, dotata di attrezzi, pompa, chiavi inglesi, cacciaviti, colonnina ricarica per e-bike.
Piazza Caduti
Fonte attrezzata: acqua potabile naturale o gasata (pagamento con monete e/o tessera) - Piazza Aldo Moro
Fontanella pubblica: Piazza Carmagnola e Piazza dei Caduti