Infernot di Casa Devasini, Via Roma 6 - rif. Comune
Infernot di Villa Mimma¸ Via Roma 30, tel. +39 0142 487953
Il più antico insediamento di Arliate, di cui si conosce il luogo (a lato della strada verso la Val Cerrina) ma non la data di fondazione, era raccolto intorno alla chiesa romanica di San Quirico. Fu poi abbandonato a favore dell’attuale abitato, indicato per la prima volta come “Trivilla”, nell’atto di concessione feudale da parte del marchese Bonifacio I di Monferrato ai Musso, signori di Paciliano (1202). Sono gli anni in cui il borgo, a lungo conteso tra i vescovi di Asti e Vercelli, passò sotto il dominio stabile degli Aleramici. La comunità di Treville fu una delle prime ad attivare istituzioni comunali regolate dagli Statuti, risalenti al 1303, tra i più antichi del marchesato. Fu infeudata ai Colombo di Cuccaro e poi ai Biandrate, fino al passaggio del Monferrato ai Gonzaga che concesserro tutti i diritti alla famiglia Strozzi. Nel frattempo Treville, elevata alla dignità di marchesato, passò agli Andreasi, che cedettero il feudo ai Gozzani, i patrizi casalesi che legarono il loro nome alla località. Nel 1867 la proposta del governo di aggregazione al vicino comune di Ozzano fu respinta con fermezza dal consiglio comunale.
Chiesa di Sant'Ambrogio. Sorta in posizione dominante sull'abitato, è il simbolo del paese. Fu costruita tra il 1772 e il 1783 su disegno dell'ing. Evasio Andrea De Giovanni nel luogo ancor oggi denominato “Castello”, per la presenza di una residenza signorile con cappella gentilizia, forse riconducibile all’attuale cappella invernale. Facciata in mattoni dalla forma arcuata. All'interno altare settecentesco in marmi policromi, tele di Orsola Caccia. La porta del tabernacolo (“Agnus Dei”) e l'affresco del battistero sono stati realizzati in tempi diversi da pittore Mario Surbone, l'organo Tamburini fu donato nel 1968 dal M° Angelo Surbone.
Chiesa di San Quirico. Mentre l'abitato di Treville cresceva di importanza, la chiesa dello scomparso luogo di Arliate iniziava la sua decadenza, fino a diventare una semplice chiesa campestre. La costruzione romanica (con area cimiteriale) in conci di pietra da cantoni ha una piccola abside decorata da archetti pensili e piccole monofore di bella fattura (inizio XII sec.). Sui muri della chiesetta, oggetto di un buon restauro conservativo, sono presenti molti graffiti.
Chiesa di San Giacomo. Già ricordata nelle visite pastorali cinquecentesche, la piccola chiesa costruita ai piedi della salita che porta alla parrocchiale ospita eventi culturali, mostre e concerti.
Case d'artista. A pochi passi da piazza Angelo Surbone, sotto l'incombere della maestosa parrocchiale, la casa natale che Mario Surbone divide con quella di Torino, la città degli studi all’Accademia Albertina, allievo di Felice Casorati. Erede, col fratello Walter, del grande organista Angelo, l'artista è nato l'8 settembre 1932 nella grande casa sfalsata su più piani con ripide scalette interne. Ha iniziato i fondamenti della pittura col casalese Gino Mazzoli. Primi ritratti del padre Vincenzo nel 1945, della madre Pierina nel 1951. Dallo studio splendido panorama sulla chiesetta di San Quirico, la pianura, l'arco delle montagne e, salendo sulla torre-balcone, il castello Visconti di Ozzano.
Casa Devasini. Abbandonata da anni, la più grande e rappresentativa abitazione del paese, è ora di proprietà comunale. Ex salone parrocchiale, con porticato, cantina e infernot, ospita la biblioteca e al primo piano la mostra permanente dedicata al percorso artistico di Mario Surbone.
Personaggi. Angelo Surbone (Treville 1892 - Torino 1969), studiò al Liceo Musicale di Torino dove conseguì il diploma meritandosi il 1° premio. Docente presso il Conservatorio Verdi di Torino, compose brani soprattutto di carattere religioso, ma ebbe anche un'intensa attività di saggista e di relatore in numerosi convegni di studio. Riposa nella tomba di famiglia del paese natale, che ogni anno gli dedica il concerto sull'organo da lui donato alla parrocchiale. Giuseppe Spina, (Ariano Irpino 1928 - Treville 2003), insegnante elementare, direttore didattico, collaboratore di giornali e riviste, storico di Treville, ha ottenuto diversi premi letterari. A lui è intitolata la biblioteca comunale. Glauco Cambursano (Torino 1936 - Milano 2014), musicista, primo flautista solista del Teatro alla Scala dal 1954 al 1996. Trascorreva i periodi estivi in paese, dove riposano le sue ceneri. Albino Defilippi (Treville 1859 - 1939), nato in una famiglia contadina, schivo e introverso, profondamente religioso, fu terziario francescano. E' noto per le raccolte di poesie dialettali pubblicate negli anni trenta del secolo scorso. Famosa la sua “Canzone di Treville”, i cui versi stampati su fogli volanti erano cantati da tutti in occasione del pellegrinaggio al Santuario di Crea oppure in gita alla fontana solforosa.
Via Roma 17 - CAP 15030
Via Roma 33
Via Casa Sant'Anna 38
In questo B&B è disponibile un deposito biciclette e spazio per piccola manutenzione.
Via Roma 30
Via Roma 26/A
Aperto solo al mattino
Via Marconi 17
non attrezzata - in fondo al paese
in fondo al paese
c/o la chiesetta di San Quirico
Regione Crosia
Fontanella pubblica
Piazza Devasini - Largo Ciandi
Nelle sale di Casa Devasini, situata nel centro del paese, trovano posto una cinquantina di opere dell’artista Mario Subone (nato a Treville), suddivise in quattro sezioni, a coprire l’intero suo percorso artistico a partire dal 1946. La rassegna ha inizio con una straordinaria precoce natura morta e un autoritratto in cui pare già di scorgere alcuni tratti, piegature e geometrie che caratterizzeranno il suo lavoro degli anni settanta. Cospicua per numero di opere e tecniche sperimentate che spaziano da accenni di pittura informale ad aperture Pop, dalla figura ritagliata e modellata fino alla forma astratta, la sezione dedicata agli anni sessanta che introduce poi al periodo più noto dell’artista: quello degli “incisi” che a partire dal 1968 caratterizzano la produzione di Surbone. In questo periodo l’artista sperimenta l’uso di materiali diversi, ma principalmente il cartoncino in varie tonalità monocromatiche su cui disegna, incidendolo, geometrie modulate in una purissima astrazione geometrica. Una rinnovata indagine sulla relazione con le forme della natura, (“La mia terra”, “Trittico degli elementi”, “Stagioni” sono i titoli di alcuni di questi lavori) indagata sia dal punto di vista formale che simbolico è il filo conduttore delle ultime ricerche dell’artista. Sono figure ritagliate, intagliate e dipinte su supporti lignei anche in grandi dimensioni, disposte liberamente a parete in una installazione di grande impatto, nello spazio delle ampie sale di Casa Devasini.
Casa Devasini (Salone comunale), Via Roma 6
Il piazziale della chiesa parrocchiale, dedicata a Sant'Ambrogio, sita nel punto più elevato dell’abitato, detto La Rocca, vi è un punto di eccezionale panoramicità: un vero balcone sul Monferrato e sulle Alpi. La chiesa è il ‘simbolo’ del paese, in Monferrato non vi è chi non la riconosca. La posa della prima pietra è datata 29/9/1772 (come ricorda la lapide collocata in controfacciata). Bella la facciata in mattoni a vista, suddivisa in ordine dorico e ionico, scandita da lesene, che delimitano due porzioni laterali lievemente concave, il coronamento è anch’esso curvilineo.
In Regione Crosia, a nord del paese, si trova la chiesetta di San Quirico costruita in conci di pietra da cantoni. Si presenta in stile romanico: con una semplice facciata a capanna, abside semicircolare scandita da due lesene e tre monofore, coronamento definito da archetti pensili monolitici poggianti su mensoline e fascia di mattoni disposti a denti di sega.Bel panorama sui colli monferrini. Di proprietà comunale.