Ricordato negli antichi documenti come “Fraxinetus ad Padum”, il comune sorse sulla riva destra del grande fiume, poco a monte della confluenza del Sesia. In epoca medievale il comune fu sotto il dominio del vescovo di Vercelli e in seguito del monastero di Rivolta. La successiva appartenenza all'arcidiocesi di Milano è attestata dalle visite pastorali del card. Carlo Borromeo negli anni ottanta del Cinquecento e dal cugino Federico nei primi decenni del secolo successivo. Di particolare importanza, nel 1567, la prima visita pastorale del futuro Santo, che scelse tra gli abitanti del luogo un giovinetto di appena dieci anni che fece studiare a Milano, dove fu poi suo segretario prima e prevosto di San Nazaro in Brolo. Si chiamava Guglielmo Vidoni e non dimenticò mai quel piccolo lembo di terra ambrosiana in Monferrato che gli diede i natali e la fama. Nel 1805 il card. Caprara pubblicò a Parigi una bolla che assegnava le parrocchie di Frassineto e di Valmacca al vescovo di Alessandria e l'anno dopo a quello di Casale. Il feudo, inizialmente assegnato alla ricca famiglia casalese dei Cane, entrò nel Trecento a far parte del marchesato di Monferrato, per passare poco dopo sotto il controllo di Galeazzo Visconti. Fu assegnato in feudo ai Cavaglià, agli Ardizi, agli Anguissola, ai Natta-Callori e ai Mossi-Pallavicino. Gli Statuti comunali furono concessi nel 1537 dal duca di Mantova Federico Gonzaga e dalla moglie Margherita Paleologa, marchesa di Monferrato. Nel maggio 1859, durante la seconda Guerra di Indipendenza, fu teatro di uno scontro tra Austriaci e Piemontesi. Una lapide sulla facciata del municipio ricorda gli otto valorosi caduti il 3 maggio 1859 nel primo scontro della campagna di guerra contro gli Austriaci.
Chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio. La chiesa parrocchiale fu costruita nel decennio 1444-1454 a spese dei marchesi di Monferrato e consacrata nel 1477 da mons. Cristoforo d’Incisa, vescovo titolare di Betlemme per facoltà dell’arcivescovo di Milano. Un secolo dopo ebbe il titolo di cattedrale per i lunghi soggiorni degli arcivescovi milanesi. L'intitolazione della chiesa al patrono di Milano e l'altare dedicato a San Carlo Borromeo ricordano la lunga dipendenza dalla chiesa ambrosiana. Anticamente di dimensioni contenute, fu ampliata nel 1781 per volontà del parroco don Giacinto Pasquini e ultimata dal prevosto Bernardino Cervis nel 1812 con l’aggiunta delle cappelle laterali e della nuova facciata monumentale in stile neoclassico, opera di Agostino Vitoli e del suo collaboratore, il capomastro Bernardo Lombardi. Fu forse in occasione dell'ampliamento che il prezioso altare ligneo di scuola valsesiana (giunto in paese per via fluviale) fu trasferito nella cappella del Cristo Crocifisso, ma l’infelice collocazione a ridosso del muro perimetrale ne accelerò il degrado, cui si aggiunse un grave furto negli anni settanta del secolo scorso. Oggi il prezioso altare di legno dorato, dopo l'attento restauro conservativo (Luciano Gritti, Bergamo) è tornato al centro della vasta area presbiteriale. La parte retrostante dell’altare, utilizzata nel rito ambrosiano, ospita un piccolo tabernacolo decorato con una cromia di finti marmi. All'interno opere di Orsola Caccia e della scuola del Moncalvo, del pittore casalese Eleuterio Pagliano e dei fratelli Ivaldi che eseguirono la decorazione pittorica interna nel 1849. L'organo fu costruito da Giuseppe Gandini nel 1899. Durante i lavori effettuati alla base del campanile furono ritrovati affreschi di fine Quattrocento che richiamano la scuola spanzottiana. L'ampia sacrestia seicentesca è un vero e proprio museo di oggetti sacri di grande importanza, tra cui una splendida pala d’altare della Madonna del Rosario, realizzata da Pellegrino Tibaldi, architetto del Duomo di Milano, e del bergamasco Simone Peterzano (1540-1596), allievo di Tiziano e maestro di Caravaggio. Venne donata nel 1587 da mons. Vidoni per rinsaldare il legame con la “madrepatria”.
Chiesa della Madonna degli Angeli. Costruita nel 1620 in stile barocco, apparteneva alla confraternita dei Disciplinanti. L'interno semplice con altare in scagliola conserva un bel coro in noce, una elegante balaustra e le settecentesche tele del pittore Giacomo Francesco Cipper, detto il “Todeschini”.
Chiesa di San Giovanni Evangelista. Fu eretta nei primi decenni del Seicento sull'area dell'antico teatro dei Gonzaga a spese di mons. Guglielmo Vidoni, segretario del card. Federico Borromeo, che la benedì. Il campanile e la sacrestia furono realizzati nella seconda metà del Settecento. Sorge al centro del paese, nella zona denominata “il Rollino” (da “Rulin”, un piccolo monumento con una croce eretto in ricordo della visita del Santo). Un tempo affidata alla confraternita di San Giovanni o compagnia dei Disciplinanti, oggi è chiusa. La statua del monumento ai caduti è di Guido Capra (1959), la lapide con rilievo di Nino Campese (1921).
Chiesa di San Rocco. Fu edificata nel 1570 per volere del duca di Mantova e Monferrato Guglielmo Gonzaga come ex voto per l’avvenuta guarigione del figlio. Di particolare interesse l’affresco votivo attribuito al pittore alessandrino Giorgio Alberini raffigurante la Madonna col Bambino e il donatore con il figlio in braccio.
Palazzo Mossi. L'imponente edificio è diviso tra la parte adibita a rustico e quella padronale sviluppata su due piani con al centro un corpo circolare. Fu costruito nel 1812 su progetto dell'arch. Agostino Vitoli su richiesta di mons. Vincenzo Maria Mossi, ultimo membro della famiglia feudataria del borgo dal Settecento. Gli interni erano interamente affrescati e il fabbricato circondato da un grande giardino all'inglese. Alla morte del committente l'edificio passò all'erede più vicino, Ludovico Pallavicino (Parma 1803 - Torino 1879), sindaco di Frassineto e senatore del Regno. Dopo la sua scomparsa passò al comune. Venduto ai privati e lottizzato, grazie ad una donazione, dal 1997 è tornato di proprietà comunale. Restaurata la parte di proprietà comunale, dal 2003, su iniziativa dell'editore Claudio Maria Messina e del senatore Angelo Muzio, ospita il Villaggio del Libro, una vetrina privilegiata per libri fuori catalogo, usati e antichi e un luogo dove, nell’arco di tutto l’anno, si svolge un calendario fitto di appuntamenti, incontri con gli autori, conferenze, rappresentazioni teatrali, mostre d'arte e di fotografia. Hanno sede nel palazzo anche il Centro di Interpretazione del Paesaggio del Po, innovativo percorso museale voluto dal Parco del Po vercellese-alessandrino per raccontare la storia millenaria del territorio con espositori multimediali, postazioni video e scenografie (visitabile la seconda e terza domenica di ogni mese, tranne agosto, 10/13 e 14.30/18.30) e il Booklet, dove è possibile trovare libri difficilmente reperibili attraverso i tradizionali canali di vendita (apertura: sabato e domenica 9.30/13 e 14.30/19; per informazioni: info@libriinporto.it).
Palazzo Ducale. In questo edificio, costruito e rimaneggiato più volte tra il XVIII e il XIX secolo, la famiglia Gonzaga, le altre famiglie nobili e i Governatori del Monferrato si recavano per passare le stagioni di caccia. Oggi ospita una casa di riposo per anziani.
Monumenti. Nel 2004 l'artista Marco Porta ha realizzato “Parole d'Acqua”, la fontana con bocche di bronzo da cui l’acqua fluisce ininterrottamente rievocando il flusso del sapere e della cultura. L'opera adorna, insieme al cippo commemorativo dedicato ai Gonzaga (con il decreto di concessione degli Statuti comunali), la nuova piazza del Popolo, i cui lavori di riqualificazione ambientale sono stati realizzati dall’arch. Carlo Gioria.
Nell'ambito del progetto di arte visiva “Par coii bsogna semnà/Chi semina raccoglie” gli abitanti del paese hanno scelto il monumento progettato da Paola Monasterolo che ha creato una favola composta da cento blocchi, ognuno dei quali racconta un momento della vita della gente (2013).
Centro di Interpretazione del Paesaggio del Po - Palazzo Mossi, via Marconi 5. Il Centro racconta il territorio nella sua evoluzione storica dal punto di vista naturalistico e dal punto di vista delle comunità insediate lungo il fiume. L’allestimento, è organizzato in modo da favorire la comprensione della storia del paesaggio con l’uso di grandi scenografie e ricostruzioni di ambienti. Rif. Parco del Po tel. +39 0142 457861- sportello@parcodelpo-vcal.it
Piazza del Municipio 7
Corso XX Settembre 87
Frasinè d'Amson, maggio-giugno, rassegna di concerti in collaborazione con l'Associazione Amici della Musica, Istituto C. Soliva di Casale, nel Giardino del Pozzo Antico - Auditorium San Rocco - Chiesa Madonna degli Angeli. Rif. Comune e info@soliva.it.
Frassuono Inedit Music Festival, concorso musicale a premi, fine luglio. Rif. 338 8193979, 339 8533533, prolocofrassinetopo@hotmail.it.
Sagra del Peperone, ultimo fine settimana di agosto o inizio settembre. Iniziative enogastronomiche, sportive, danze, mercatino, mostre, concerti e grande polentone nel pomeriggio di domenica, con peperonata e salsiccia. Rif. Pro Loco, tel. 0142 482557.
Festa Patronale di Sant'Ambrogio, 7 dicembre, in serata concerto nella chiesa parrocchiale.
via Balbo 14
piazza Vittorio Veneto 26
piazza Vittorio Veneto 18
via Boschetti 3
piazza Vittorio Veneto 3
Corso XX Settembre 52
Lungo il Po vi è un’area pic-nic del Parco del Po: la si raggiunge intraprendendo via Po che conduce al fiume.
c/o Centro Sportivo Comunale Filippo Raciti, via Lamarmora
via Lamarmora
Fonte attrezzata: acqua potabile naturale o gasata (pagamento con montete e/o tessera. Via Toti
Fontanelle pubbliche: Piazza del Municipio