Nel centro storico dalle mura del medioevale ricetto si gode di una bella vista sul paese e sul territorio intorno.
Il comune sorse su una delle ultime colline del Monferrato, lambita dal torrente Grana, al confine della vasta pianura della Lomellina. Non se ne conosce con precisione l'origine, già attestata poco dopo il Mille. Posto di frontiera tra il marchesato del Monferrato e il ducato di Milano, che ne ebbero alternativamente il dominio, Pomaro subì la dominazione pavese nei primi anni del Duecento, quando venne cinto di mura. I numerosi assedi seicenteschi furono la causa della distruzione dell'abitato e del castello, poi ricostruito a partire dal 1685 dagli Ardizzone, feudatari estinti nella prima metà del Settecento nei Dalla Valle. Nella storia recente, Alessandro Lelio, ultimo discendente della famiglia, sposò Paola Guidobono Cavalchini Roero San Severino, dama di corte della regina Elena, sesta figlia del re Nicola I di Montenegro. Adottarono il conte Giorgio Carlo Calvi di Bergolo, ufficiale di cavalleria, che ebbe in sposa la principessa Jolanda di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele III e della regina Elena. Il loro figlio Pier Francesco condusse all'altare l'attrice Marisa Allasio, che fu anche assessore del paese monferrino. Dal 1863 il paese assunse la denominazione di Pomaro Monferrato.
Chiesa parrocchiale di Santa Sabina. La chiesa attuale, l'unica in Monferrato dedicata a S. Sabina, venne ricostruita in stile neogotico su antiche preesistenze, delle quali resta il campanile romanico sviluppato su quattro ordini di doppie monofore e bifore. All’interno dell'edificio balaustra e altare maggiore in marmo intarsiato, una statua lignea della Madonna, una pala di Giuseppe Giovenone, un frammento di affresco quattrocentesco e i dipinti del Maggi. L’organo di Carlo Pera fu realizzato nel 1911. Vi si conserva, venerato come reliquia, un frammento ligneo ritenuto parte della corona di spine di Gesù, portato da Venezia a Pomaro da un religioso originario del paese.
Castello. Il “castrum” di Pomaro compare nei documenti di fine Millecento, forse per indicare una cinta muraria difensiva. Il castello fu probabilmente costruito nel secolo successivo, al tempo della dominazione pavese. Passato sotto il controllo dei marchesi di Monferrato, fu saccheggiato dalle truppe di Francesco Sforza, poi smantellato quasi interamente nella prima metà del Seicento dagli Spagnoli. Ricostruito dagli Ardizzone, i nuovi feudatari che lo trasformarono in nobile residenza. Passato ai Dalla Valle, fu signore di Pomaro Giuseppe Rolando, sindaco di Casale nel 1841 e senatore del Regno nel 1848. Oltre all'abbellimento del castello, è ricordato per gli aiuti concessi al paese devastato dalla terribile epidemia di colera. Il castello conobbe un periodo di splendore con gli interventi affidati nel 1929 dal figlio Alessandro e dalla moglie Paola all’architetto Vittorio Tornelli, che rimosse l'intonaco esterno del castello, scoprendo motivi decorativi a dente di sega e profili di finestre medievali. Dell'antica struttura rimangono la torre di guardia, parte delle mura di cinta e un breve tratto del fossato all’ingresso. Splendide le sale ricche di decorazioni, di grande suggestione il giardino terrazzato, il parco e il ninfeo. Vi furono ospiti molti regnanti, tra cui Elisabetta d’Inghilterra, Fabiola, Baldovino del Belgio, Faruk e Filippo di Edimburgo. Negli anni Ottanta del Novecento Pier Francesco Calvi di Bergolo disperse all'asta gli arredi e fece vendere gli edifici.
Resistenza. Un cippo lungo la stada per Frassineto, al ponte del torrente Rotaldo, ricorda sei partigiani del paese fucilati dai nazisti il 16 novembre 1944, dopo una notte di torture.
Personaggi. Paolo Onorato Vigliani (Pomaro 1814 - Firenze 1900), figlio del medico del paese Luigi e di Cristina Sesti, perse il padre a quattro anni e fu allevato dallo zio, l'abate Ferdinando Vigliani, professore di belle lettere e prefetto agli studi nel Collegio Trevisio di Casale. Magistrato, procuratore generale a Torino, ministro di Grazia e Giustizia e senatore del Regno.
Alberi monumentali. Nell’area antistante il castello due esemplari di bagolari di ragguardevoli dimensioni e di particolare bellezza nello splendido contesto architettonico in cui sorgono sono tutelati dalla Legge Regionale del 1995.
Piazza Libertà 3
Festa patronale di Santa Sabina, 29 agosto, in piazza Libertà, gastronomia, ballo.
via Mazzini 3
Possibilità di praticare pesca sportiva presso il Lago dei Dieci
Strada provinciale Casale-Valenza
Via Roma, angolo via Mazzini