Morano sul Po

  • Unità territoriale Alessandria
  • Abitanti 1.511
  • Altitudine 123 m s.l.m.
  • Frazioni Due Sture

L'antichità del luogo è attestata dalla presenza umana fin dall'età del bronzo sulla sponda destra del Po. Trasformata in epoca romana, l'area fu poi bonificata dalla presenza dei monaci benedettini che sceglievano luoghi isolati e malsani per coltivare la terra. La prima attestazione del nome “Moranum”, di incerta origine etimologica, è contenuta nei documenti di concessione all'Abbazia della Novalesa, poi ai vescovi di Vercelli intorno al Mille. Alla fine del secolo successivo il feudo passò sotto il controllo del marchese di Monferrato Bonifacio I, che lo diede ai cavalieri dell'Ordine ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme, i quali nel 1167 in località “Braida o Braia”, tra Morano e Matasco, fondarono un ospedale, di cui si sono perse le tracce, così come per la “mansio” attestata nel 1210. Dopo una breve occupazione da parte delle truppe sabaude, nella prima metà del Cinquecento fu dato in feudo alla nobile famiglia Bobba, seguita dai Falletti e dai veneziani Bonin. Nel Seicento, più volte occupato dagli eserciti stranieri, fu infeudato ai Cattaneo di Mantova, poi ai Paleotti Sanzoni, ai Valperga di Rivara e infine ai Mossi. Dal 1863 la denominazione del comune è Morano sul Po.

Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista. L'antica chiesa compare nei docuementi fin dal primo decennio del Duecento. Ricostruita più volte sui resti degli edifici precedenti, venne ampliata nel Settecento e nel secolo successivo con la costruzione della nuova facciata e la sopraelevazione del campanile (antica torre civica). Fino al primo decennio dell'Ottocento fu retta dai frati del santuario mariano di Crea. La facciata fu affrescata nel 1937 da Mario Micheletti. All'interno altare maggiore marmoreo, balaustra e coro ligneo settecenteschi, due confessionali barocchi provenienti dal convento soppresso di Monte Sion (in origine al santuario di Crea), affreschi ottocenteschi dei fratelli Ivaldi, acquasantiera rinascimentale di marmo, donata dalla nobile famiglia Bobba. L'organo Serassi (1845) fu sostituito da quello realizzato da Giovanni Mentasti.

Chiesa di San Pietro Martire. Non si conosce l'epoca di costruzione della chiesa che fu sede della confraternita di San Pietro, detta della Cappa bianca. All’interno una pala d'altare seicentesca del santo di Carlo Cane, i preziosi affreschi realizzati a cavallo del Quattrocento, opera di un artista di buon livello con richiami alle chiese di San Gottardo di Camino e di San Salvatore di Ozzano (forse derivanti dalla cappella di Crea). Le pareti esterne sono in mattoni a vista, la porta della chiesa proviene dal convento soppresso di Monte Sion.

Chiesa di Santa Maria della Consolazione, detta Madonna del Ceppo. La chiesa campestre fu costruita sulla strada per la frazione Due Sture nel 1377, come ricorda la lapide in facciata, per volere di un certo Guglielmino del Carretto, precettore di Morano. La statua lignea della “Madonna del Ceppo”, trasferita in luogo più sicuro, ricorda la leggenda del ritrovamento della scultura sotto un tronco. All'interno altare in marmo nero e balaustra settecenteschi, resti di un antico affresco della Madonna col Bambino (scoperti nel 1939) e decorazioni del pittore trinese Giuseppe Borla (1943). Davanti alla chiesa un antico mulino ad acqua ospitò dal 1892 una delle prime fabbriche per la produzione di cucchiaini.

Casa degli Archi. Edificio di proprietà comunale, nel centro storico, di pregevole fattura come esempio di architettura tardo medievale. La facciata in mattoni a vista ha un pregevole porticato con archi gotici e una agile loggetta.

Casa Rossino. In via Pietro Gallo, sulla facciata della casa, uno splendido affresco della Madonna del Latte.

Grangia di Pobietto. Sorta alla fine del Millecento nelle vicinanze di Morano, dipendeva dall’Abbazia cistercense di Santa Maria di Lucedio, che comprendeva diverse grange e ricopriva un ruolo di grande importanza nella bonifica dei terreni paludosi della zona. Aveva una struttura a corte chiusa fortificata con edifici sistemati intorno ad un cortile chiuso dai fabbricati. Il complesso architettonico, poi denominato “castello”, era protetto (dai furti e dalle inondazioni del Po) da un muro continuo con l’ingresso protetto da una torre-porta. Il fronte del castello, segnato dall’ingresso a volta con arco a tutto sesto e chiuso da una merlatura ghibellina, reca lo stemma dell'abate Guala Bicchieri sopra l'archivolto dell'ingresso. Gli ampi edifici, posti al centro delle aree coltivate, comprendevano le abitazioni dei lavoratori, le stalle, le officine, i magazzini, il mulino, la cappella e l’abitazione del “grangerius”, organizzatore dei lavori agricoli. Fu ampliata e trasformata più volte nei secoli successivi. Costruito un grande edificio con porta carraia, Pobietto divenne un piccolo borgo con lo spaccio, l’osteria, l’asilo e la scuola elementare, chiusa negli anni cinquanta del Novecento. L’antica grangia, di oltre 400 ettari di estensione, appartiene all’Ospedale di Vercelli, dopo la donazione da parte dell’Ordine Mauriziano. E' interamente compresa nel territorio comunale di Morano e inserita nel Parco Fluviale del Po che nel 2012 ha trasformato l'antica stalla in moderna sala conferenze e l'ampio locale al piano superiore in laboratorio didattico scientifico.

Chiesa di San Nicolao. Eretta nel 1713 su disegno dell’architetto Giovan Battista Scapitta a Pobietto nel territorio comunale di Morano, appartiene alla diocesi di Vercelli. La chiesa, a navata unica con cappelle laterali, è un piccolo gioiello che il progettista ha voluto incastonare nella parte antica del “Castello”, isolandola dai bassi fabbricati rurali per esaltare la posizione centrale e fortemente verticale della snella facciata su cui campeggia la statua di San Nicola. All'interno un interessante capitello ornato da un giglio e i resti di una colonna esposti a fianco altare, reperti di arte cistercense forse provenienti da Lucedio. Alla fine del Settecento, per effetto dell'editto sabaudo che imponeva le sepolture lontano dalle abitazioni, venne costruito il piccolo cimitero al di fuori della grangia.

Necropoli di Pobietto. Negli anni novanta del Novecento, durante i lavori di risistemazione di una risaia a Pobietto, sono emersi tre cerchi di pietre, fatti di ciottoli bassi, con un’urna cineraria al centro di quello più grande e reperti custoditi presso la sezione archeologica del Museo civico di Casale Monferrato. Gli scavi hanno rivelato la presenza di una necropoli risalente all'età del bronzo (XI sec. a.C.), formata da numerosi cerchi di ciottoli, che ricordano aree simili dell'Europa settentrionale.

Archeologia industriale. Nel 1908 la ditta Barbesino costruì una “furnasetta” per la produzione di calce idraulica nel viale della Stazione, sulla linea ferroviaria Casale-Torino (1885-1887), acquistata nel 1927 dall'Unione Italiana Cementi di Riccardo Gualino.

Curiosità. Fino agli anni quaranta del Novecento il paese era noto per gli “Arsigat”, gli epici tagliatori stagionali di legna che passavano l'inverno a segare i grossi tronchi degli alberi.

Personaggi. Pietro Francesco Finazzi (Morano 1739 - 1809), clinico di chiara fama e fondatore di una società privata di medici per lo studio delle malattie epidemiche del Monferrato. Il fratello maggiore Defendente (Morano 1729 - 1814), insegnante di teologia, rettore del Seminario di Casale. Il palazzo di famiglia fu adattato nel 1879 a sede municipale. Giovanni Pietro Gallo (Morano 1786 - Torino 1862), chirurgo e rettore dell’Università di Torino, deputato al Parlamento, insignito dell’Ordine mauriziano. Un busto al cimitero. Giovanni Emanuel (Morano 1848 - Torino 1902), figlio di Guglielmo, sindaco del luogo, attore teatrale, regista e autore di testi teatrali di fine Ottocento. E' sepolto nel cimitero di Stupinigi, accanto alla madre Rosa Pugno. Il paese natio gli dedicò la via dove sorge la casa natale con l’epigrafe commemorativa del nipote e discepolo Guglielmo Gatti. Padre Angelico Mugetti (Morano 1881 - 1943), nato a Due Sture, frazione di Morano, frate francescano, cappellano degli Arditi, decorato con due medaglie d'argento e tre di bronzo al Valor militare.

DA SAPERE. In virtù dell'impegno nell'organizzazione di eventi legati al mondo scientifico, in particolare alla ricerca sui corpi celesti e sugli asteroidi, al giornalista e storico moranese Aldo Timossi è stato intitolato l'asteroide della fascia principale “13174 Timossi”, scoperto nel 1996.

Istituzionali/Municipio

Municipio

Istituzionali/Servizi/Posta

Poste Italiane

Commerciali/Prodotti tipici/Riso

Riseria di Morano

Commerciali/Ricettività/Bar

New Blue Moon

Time Café

Commerciali/Ricettività/Ristoranti

Tre Merli

Commerciali/Servizi/Banche

Unicredit Banca

Commerciali/Servizi/Farmacie

Farmacia Sant'Andrea

Commerciali/Servizi/Aree pic-nic

Area pic-nic

Nella corte interna è presente un’area pic nic del Parco del Po

  • Indirizzo

    Presso la Grangia di Pobietto

Commerciali/Servizi/Emergenze

Defibrillatore

  • Indirizzo

    via Mario Bavoso 18/1 - portico Municipio

Commerciali/Servizi/Ricarica e-Bike

Ricarica e-Bike

  • Indirizzo

    Via Regione Giardino

Commerciali/Servizi/Ciclisti

100% Moto

Commerciali/Strutture per il tempo libero/Piscine

Piscina Comunale

piscina scoperta e strutture sportive annesse

  • Indirizzo

    via Regione Giardino

Commerciali/Strutture per il tempo libero/Bocciodromi

Bocciodromo Walter Pane

POI (Points of Interest)

Fontane dell'Acqua

  • Indirizzo

    Fonte attrezzata - Casetta dell’acqua: acqua potabile naturale o gasata (pagamento monete e/o chiavetta) e fontanella pubblica - Parco dei Cavalieri di Vittorio Veneto