Moncalvo

  • Unità territoriale Asti
  • Abitanti 3.184
  • Altitudine 305 m s.l.m.
  • Frazioni Castellino, S. Maria, Patro, San Vincenzo, Gessi, Stazione

PUNTI PANORAMICI. Belvedere circolare a cui si accede dalla piazza principale.

Il nome di Moncalvo compare intorno al Mille, ma il territorio era già abitato in epoca romana, come attestano le lapidi rinvenute in località Gessi e in regione Borganino. Dapprima feudo dei Graffagni (col titolo di visconti), poi dei vescovi di Asti, che alla fine del Millecento cedettero il possesso ai marchesi del Monferrato (il cui stemma richiama quello comunale: d'argento al capo di rosso). Distrutta dagli Astigiani alla fine del secolo successivo, nel 1305 fu occupata dal  marchese di Saluzzo Manfredo, ma tornò quasi subito agli aleramici. Comune demaniale con podestà scelto in una terna di persone gradite o appartenenti al marchesato stesso, fu sede di una zecca che iniziò a coniare il “denaro imperiale” durante l'occupazione saluzzese, cui seguì un'altra moneta coniata “in Montecalvo”, forse dal marchese Giovanni Paleologo. Importante piazzaforte per il controllo del Monferrato, fu al centro delle guerre  franco-asburgiche e subì molte devastazioni durante il dominio dei Gonzaga, che concessero il feudo a Galeazzo di Canossa, marchese di Calliano, alla famiglia Natta, ai marchesi di Ceva. Gli Statuti comunali, di cui esiste un prezioso codice membranaceo,  furono compilati nel 1565 in luogo di quelli più antichi andati distrutti durante l'occupazione francese. Tra Sei e Settecento subì gravi assedi, da parte di Carlo Emanuele I di Savoia nel 1627 (quando si distinse per il valore il castellano Giorgio Tenaglia), per opera delle truppe imperiali al comando di Eugenio di Savoia e infine nel corso della guerra di successione austriaca da parte del generale prussiano Federico Guglielmo, barone di Leutrum (noto per la celebre “Canson 'd Baron Litron”). Col passaggio ai Savoia, Vittorio Amedeo III  concesse nel 1774 a Moncalvo il meritato titolo di città, riconfermando quello già attribuito da Carlo Gonzaga nel marzo 1705.

Chiesa parrocchiale di San Francesco d'Assisi. Eretta sulla sommità della collina di “Monteguardo o Belvedere”, la chiesa venne costruita dai frati minori conventuali in stile gotico lombardo nella seconda metà del Duecento. Ricostruita e ampliata nei secoli successivi, conserva dell'antico edificio la grande abside segnata da contrafforti e la robusta torre campanaria. Nel 1783 ricoprì il ruolo di parrocchiale, ma solo vent'anni dopo fu interessata dalle soppressioni napoleoniche. La facciata venne realizzata su antichi disegni nel 1932 dall'arch. Vittorio Mesturini. All'interno una delle maggiori collezioni di Guglielmo Caccia, della figlia Orsola e della scuola del Moncalvo. Altare settecentesco, coro ligneo, confessionali di Gabriele Capello, affreschi e Via Crucis di Mario Micheletti. L'organo di Vincenzo Mascioni (1942), sul precedente strumento di Carlo Serassi (1832), restaurato nel 1991. La chiesa ospita anche le sepolture di alcuni marchesi di stirpe paleologa, indicate da una lapide di marmo bianco con lo stemma dei Gonzaga (1591), quella di Guglielmo Caccia e il monumento funebre di don Giuseppe Bolla, disegno di don Angelo Verri, busto di Stefano Vigna. Di particolare importanza, in sacrestia, la tavola lignea quattrocentesca della Vergine con  i Ss. Martino e Rocco di Bartolomeo Bonone proveniente da una cappella nel recinto del castello. Degna di visita la piccola pinacoteca nel corridoio di accesso alla sacrestia.

Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate. Costruita nel 1623 sull'antico oratorio di Sant'Antonio, sede della confraternita dei Disciplinanti, la chiesa fu parrocchia fino al 1783.  All'interno altari laterali con tele di Guglielmo e Orsola Caccia, di Ferdinando Pozzo, con splendidi paliotti settecenteschi in scagliola di Francesco Solari e della sua scuola. L'organo di Giuseppe Bernasconi (1882) ha sostituito quello settecentesco dei fratelli Ragozzi.

Chiesa della Madonna delle Grazie. Edificata su progetto dell’arch. Francesco Ottavio Magnocavalli (1756-1758) sull'antica chiesa della confraternita di San Michele. La facciata è in cotto a vista con alte colonne ioniche che sostengono il timpano triangolare. All'interno, decorato a stucco, altare maggiore settecentesco di Giacomo Pelagatta, altari laterali di stile classico con tele del Moncalvo, di Vitaliano e Vittorio Amedeo Grassi. Il piccolo organo Serassi del secondo decennio dell'Ottocento subì un intervento di Pietro Barchietti nel 1869.

Teatro civico. Fu costruito nel 1878 sull'area dell’antico Corpo di guardia seicentesco del castello, nei pressi della chiesa parrocchiale di Santa Maria di Piazza, distrutta nel 1536. La facciata con i busti dei due Moncalvo (il pittore e l'ebanista) si apre sulla piazza principale riordinata. E' uno dei teatri storici della regione con un forte significato simbolico per la città e una stagione di spettacoli teatrali.

Palazzo Magnocavalli, poi Testa Fochi. Il nucleo più antico del palazzo risale al Cinquecento. Fu ceduto dalla famiglia Berruti al conte Francesco Ottavio Magnocavallo che lo ampliò, costruì la nuova facciata e il “voltone” di collegamento con la vicina chiesa. Fu poi acquistato dalla famiglia Testa Fochi, il cui doppio cognome deriva dal matrimonio dell’ultima discendente dei casalesi Foco con un Testa di Moncalvo. L'edificio conserva parti antiche con finestre a sesto acuto e cornicione con decorazioni in cotto. Nel 1946, poco prima della morte, la damigella Ida, pianista e cantante, donò la nobile residenza al comune di Moncalvo (una lapide ricorda la donazione), che aprì la prima Scuola media.

Palazzo Dal Pozzo. L’edificio si compone di due fabbricati: l'antico “Casino Graneri” all’interno dell’isolato e quello che si affaccia sulla via, di proprietà dei Dal Pozzo, conti di Castellino e San Vincenzo. Scomparso da tempo l'affresco del mito di Diana al primo piano, resta quello di Apollo sul carro del Sole nella sala di ricevimento al pian terreno. Nel 1831 la nobile residenza, considerata la più insigne della città, fu acquistata da Giuseppe Minoglio, il padre del famoso avvocato Giovanni, che vi nacque nel 1851.

Palazzo Demaria. Impropriamente detto “Casa dei marchesi di Monferrato”, il palazzo Demaria presenta interessanti elementi costruttivi e decorativi tardogotici risalenti al periodo paleologo.

Palazzo Manacorda, poi Calegaris. E' uno dei pochi esempi di costruzione rinascimentale che attesta l'importanza della città in quel periodo. Di particolare rilievo gli splendidi personaggi e gli stemmi nobiliari che ornano il soffitto a cassettoni. Ospita la Cassa di Risparmio di Asti.

Palazzo municipale. Nel 1611 Guglielmo Caccia fondò a Moncalvo in un edificio preesistente un monastero per le cinque figlie monache nell'ordine di Sant’Orsola. Era il più importante e ricco monastero di Moncalvo, funzionante anche come istituto di educazione femminile. Fu ricostruito nella seconda metà del Settecento, poi soppresso nel 1802 e venduto ai privati. Nel 1883 il comune lo acquistò dalla famiglia Minoglio e lo adattò per la sistemazione degli uffici comunali. Nell'ufficio del sindaco alcune splendide “nature morte” di Orsola Caccia e una collezione storica di rari esemplari di fischietti di Patro. Ospita la Biblioteca civica e l'archivio storico (tel. e fax +39.0141.917427; e-mail bibliotecamoncalvo@libero.it). Un'ala dell'edificio è stata destinata al Museo civico.

Castello. La storia del luogo è legata a quella del suo castello, sorto sulla sommità della collina e protagonista di numerosi assedi, distruzioni e ricostruzioni. Intorno il luogo di difesa collettivo, il “reclusum”, vale a dire il ricetto (oggi indicato col termine “Rinchiuso”, che in dialetto suona “arciuss”). Per un certo tempo fu dimora del marchese che ospitò illustri personaggi, come i baroni francesi che offrirono nel 1201 a Bonifacio I la guida della quarta crociata, oppure nel 1432 l'imperatore Sigismondo di Lussemburgo. La posizione strategica del castello e della cittadella racchiusa da mura, al confine del Monferrato, fecero di Moncalvo un passaggio obbligato degli eserciti nemici. Conserva le alte mura trecentesche dell'antica fortezza abbattuta nell'Ottocento per fare spazio alla piazza del mercato zootecnico, i massicci bastioni di difesa, i poderosi contrafforti e i restaurati camminamenti sotterranei, di grande fascino, che ospitano la Bottega del Vino. Nel fossato del castello, dove alla fine del Settecento si coltivava il granoturco, venne poi ricavato lo sferisterio per il gioco del pallone a bracciale, del pallone elastico e del tamburello.

Bottega del vino. Punto di aggregazione dei produttori vitivinicoli di Moncalvo e del circondario, è ospitata  in un suggestivo torrione trecentesco, recentemente restaurato. Le antiche pareti in mattoni a vista, la ghiacciaia e il lungo “camminamento”, un tempo utilizzato dalle ronde, hanno una temperatura costante in ogni stagione, adatta alla conservazione del vino.

Casa Lanfrancone. Conserva l'antica facciata gotica, con integrazioni delle parti mancanti secondo il revival medievale, con il risultato di produrre un bel pezzo di architettura neogotica.

Villa “Il Greppo”. E' il nome della villa con ampio giardino, alla periferia della città, frequentata da Cesare Pavese, sfollato dalla sorella Maria a Serralunga di Crea. Era di proprietà del conte Carlo Grillo, descritto col nome di “Poli” nel libro “Il diavolo sulle colline”.

Sinagoga. Della fiorente comunità ebraica, giunta a Moncalvo probabilmente in seguito alle espulsioni dalla Francia del 1394 e attiva fino alle leggi razziali del 1938, restano tracce nel ghetto creato nel 1732 e nell'antica sinagoga, che seguiva l'antico rito francese, detto Appam (Asti-Fossano-Moncalvo). E' l'unica che si affaccia sulla piazza principale, dedicata a Carlo Alberto. Fu utilizzata come deposito, dopo il trasferimento dei preziosi arredi in Israele. Un tempo in facciata si leggeva: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti” (Isaia 56,7), testimonianza di un passato fecondo che non deve perdersi nell’oblio.

Cimitero ebraico. A lato della provinciale per Grazzano, conserva antiche sepolture. Le iscrizioni tombali rimandano alle importanti famiglie del luogo: Luzzati, Sacerdote, Foa e Norzi, la sola rimasta a Moncalvo. La parte antica è molto suggestiva, adagiata sulle pendici di un bosco scosceso, circondato da alberi ad alto fusto. Nell’area nuova, ugualmente toccante nella sua semplicità, sono sepolte una quarantina di persone. Il recente restauro dell’antica casa del custode è finalizzato alla realizzazione di un museo di cultura ebraica.

Personaggi. Mons. Giuseppe Bolla (Brusasco 1885 - Moncalvo 1952), cappellano militare, musicista, parroco di Moncalvo dal 1930 al 1952. Dal 1962 riposa nella chiesa di San Francesco. Alessandro Bonaventura (1878-1954), singolare figura di autodidatta, fu ottico, fotografo, astronomo, inventore e poeta, dal 1995 a lui è intitolato il belvedere panoramico sopra i portici di piazza Carlo Alberto. Vincenzo Buronzo (Moncalvo 1884 - 1976), allievo del Pascoli, insegnante, scrittore e poeta,  parlamentare e senatore del Regno, presidente del Consiglio provinciale di Alessandria, podestà di Moncalvo e Asti. Guglielmo Caccia, detto “il Moncalvo” (Montabone 1568 - Moncalvo 1626), uno dei maggiori esponenti dell'arte della Controriforma, fondò a Moncalvo il monastero delle Orsoline, di cui fu badessa la figlia Orsola, pittrice. Gabriele Capello, detto Moncalvo (Moncalvo 1806 - 1877), nato nel “Rinchiuso”, ultimo di dieci figli di in tessitore di canapa, fu ebanista di Carlo Alberto e del figlio Vittorio Emanuele. Ferdinando Dal Pozzo (Moncalvo 1768 - Torino 1843), avvocato, famoso giurista, ministro degli Interni della giunta di Carlo Alberto nel 1821, trascorse un lungo esilio in Inghilterra, tornato in Piemonte trascorreva periodi di vacanza nel palazzo di Moncalvo. Agostino Della Sala Spada (Calliano 1850 - Moncalvo 1913), avvocato, giornalista e collaboratore del giornale “Il Monferrato”, scrisse commedie dialettali e “Mondo antico”, in polemica con Henryk Sienkiewicz, autore di “Quo vadis?”. Carlo Francesco Ferraris (Moncalvo 1850 - Roma 1924), studioso di economia, statistica e scienza dell’amministrazione, professore all’università di Padova, di cui fu anche rettore. Deputato, ministro dei Lavori pubblici nel 1905 e senatore dal 1913. Giovanni Minoglio (Moncalvo 1851 - 1913),  studioso di storia locale, drammaturgo e numismatico. Franco Montanari (Vibo Valentia 1905 - Venezia 1973), diplomatico, mecenate, firmatario a Cassibile nel 1943 dell’armistizio con gli Alleati. Uomo di cultura e collezionista d’arte, alla morte lasciò alla città la sua casa e il consistente patrimonio artistico destinato al Museo civico. Mons. Placido Maria Tadini (Moncalvo 1759 - Genova 1847), entrato nell'Ordine dei Carmelitani Scalzi, vescovo di Biella, arcivescovo di Genova e cardinale. Ernesto Umberto Testa Fochi (Moncalvo 1873 - Coston della Lora 1917),  partecipò come ufficiale degli alpini alle guerre coloniali in Somalia e in Libia, più volte ferito e decorato con due medaglie al valor militare, morì nell'ultimo anno della Prima guerra mondiale per una frana di roccia al Coston della Lora. Dal 1923 riposa nel cimitero di Moncalvo. Nel 1935 gli fu dedicata la grande caserma di Aosta. Alberto Fassini Camossi (Moncalvo 1875 - Roma 1942), imprenditore, uomo politico parlamentare, produttore cinematografico. Teresio Zanzottera (Moncalvo 1924 - Casorzo 1973), dopo aver rilevato la licenza e l'attrezzatura del fotografo torinese Ghija, aprì nel 1952 lo studio fotografico “Parva Lux”. Fotografo dotato di grande estro e capacità tecnica, fu appassionato ricercatore di oggetti d'antiquariato, soprattutto apparecchi fotografici e antiche fotografie, poi entrate a far parte del fondo donato al comune di Moncalvo. Morì improvvisamente in un incidente automobilistico. Corrado Camandone (Crova Vercellese 1920 - Andora 2014), sacerdote, insegnante, biografo di mons. Giuseppe Bolla,  pittore e giornalista, amico e collaboratore di Teresio Zanzottera.

Patro, frazione di Moncalvo, è legata all'antica tradizione popolare di costruire dei fischietti in terracotta policroma, cui l’argilla del luogo fornisce all’impasto, una volta cotto, un suono particolare. Noti col termine dialettale di “subiet 'd Patro”, questi curiosi oggetti un tempo erano utilizzati a titolo benaugurale per il raccolto o durante occasioni importanti.

Mercatino dell’antiquariato e piccolo collezionismo: ogni prima domenica del mese ad esclusione del mese di gennaio, sotto i portici di piazza Carlo Alberto.  Rif. Comune.

Appuntamenti culturali inseriti nella kermesse Riso & Rose in Monferrato (maggio). Rif. Mon.D.O. www.monferrato.org, tel. 0142 457789.

Festa delle cucine monferrine, terza domenica di giugno. Le Pro loco del territorio propongono i loro piatti tipici. Rif. Comune.

Moncalvo Festival, rassegna di Canto e Danza composta da concorsi, workshop e spettacoli serali. Si tiene l'ultima settimana di giugno e la prima di luglio. Rif. www.moncalvoincanto.com, www.moncalvoindanza.it

Blu notti blues, rassegna musicale che si svolge a fine luglio. Rif. Comune.

Festival Cacciano, agosto, serie di concerti di musica classica abbinata alla visita delle opere del pittore Guglielmo Caccia 'detto il Moncalvo' e della figlia Orsola Maddalena Caccia. Rif. Comune.

Rassegne teatrali, rassegna di teatro in dialetto (ottobre-novembre), rassegna di teatro in prosa (novembre-marzo). Rif. Comune.

Fiera Nazionale del Tartufo, ultime due domeniche di ottobre. E' organizzata da un apposito comitato che fa capo al Comune di Moncalvo. Consegna della Trifola d’Or e dello Zappino d’Argento ai migliori esemplari. Grande mostra mercato di prodotti tipici in piazza Carlo Alberto.

Fiera di Sua Maestà il Bue Grasso, secondo mercoledì non festivo di dicembre (premiazione dei migliori capi bovini e fiera agricola) con eventi collaterali che si svolgono già nel primo week end di dicembre. Rif. Comune.

Istituzionali/Municipio

Municipio

Istituzionali/Pro Loco

Pro Loco Moncalvo e le Sue Frazioni

Istituzionali/Musei

Museo Civico

Museo Parrocchiale

  • Indirizzo

    Sacrestia della Chiesa Parrocchiale di San Francesco, piazza San Francesco 1

  • Telefono

    +39 0141917450

Istituzionali/Uffici Turistici

Ufficio Turistico

  • Indirizzo

    piazza Antico Castello

  • Orari

    Gennaio-aprile aperto la domenica 9.30-13, maggio-dicembre aperto sabato e domenica 9.30-18.30

  • Cellulare

    +39 388 6466361

Commerciali/Prodotti tipici

Az. Agr. Rosso Zafferano

Commerciali/Prodotti tipici/Dolci

Dolce Tappa

Il Pasticcio di Fred

Pasticceria Tappa

Sillano

Commerciali/Prodotti tipici/Miele

Carlo Paolo Micco

Commerciali/Prodotti tipici/Vino

Az. Agr. Roberto Cabiale

Cantina Sette Colli

Cascina Spinerola

Cascina Valeggia

Produce vino, formaggi di capra a latte crudo e salumi, oltre a ortaggi stagionali. Presso il punto vendita in Strada Casale 63/a è possibile acquistare e degustare vini, formaggi, carni e salumi e tante altre eccellenze monferrine.

Franco Morra

Fratelli Guarnero

La Bottega del Vino

Commerciali/Prodotti tipici/Salumi

Salumificio Tabachetti Pasquale

Commerciali/Prodotti tipici/Gastronomie

Gastronomia Rondano

Commerciali/Prodotti tipici/Macellerie

Accornero Mauro e Domenico

Alemano Edoardo

Franco e Luciano Berzano

anche pane

Fratelli Micco

Gianni Alemano

Macelleria da Ale

Commerciali/Prodotti tipici/Olio oliva

Az. Agr. Veglio Pietro

Vendita di olio extravergine d’oliva prodotto dagli ulivi reimpiantati nel territorio.

Commerciali/Prodotti tipici/Panetterie

Antico Sapore del Pane

Commerciali/Ricettività/Agriturismi

Cascina Valeggia

I Tigli

La Quercia Rossa

Samarcanda

Commerciali/Ricettività/Alberghi

Cascina Spinerola

Commerciali/Ricettività/Bar

Bar del Centro

Bar della Piazza

Del Moncalvo

Fred's Café

  • Indirizzo

    piazza Carlo Alberto

Roma

Commerciali/Ricettività/Bed & breakfast

La Corte

La Locanda del Melograno

Commerciali/Ricettività/Pizzerie

Moncalvo.Eat

Pizza Sprint

da asporto

Pizzeria del Corso

Week End

Commerciali/Ricettività/Ristoranti

Antico Castello

Centrale

Circolo L'Amìs D'la Scola

Corona Reale

La Ca' D'j Amìs

Osteria Aleramo

Osteria da Monsù Mario

Ristorante San Giovanni

Uvaspina

Commerciali/Servizi/Banche

Banco BPM

Cassa di Risparmio di Asti

Intesa San Paolo

Commerciali/Servizi/Farmacie

Farmacia Eredi Ardizzone

Farmacia Ottone

Farmacia Tardito

Commerciali/Servizi/Noleggio biciclette

Monferrato Bike

Riparatore di bici, pezzi ricambio, noleggio, colonnine ricarica e-bike

Commerciali/Servizi/Aree camper

Area camper

In zona impianti sportivi e scuole area comunale sosta attrezzata e gratuita, con acqua, illuminazione, pozzetto

  • Indirizzo

    strada Valletta Borganino

Commerciali/Servizi/Aree pic-nic

Area pic-nic

  • Indirizzo

    C/o Parco della Rimembranza

    C/o impianti sportivi “Umberto Micco”, via Monsignor Bolla

Commerciali/Servizi/Emergenze

Defibrillatore

  • Indirizzo

    c/o Croce Rossa di Moncalvo, corso XXV Aprile 17

    c/o Impianti Sportivi “Umberto Micco”

    c/o Palestra Perfect7 Coaching, Str. S. Giovanni Stazione 27

Commerciali/Strutture per il tempo libero

Impianti Sportivi Umberto Micco

Ampi spazi verdi, campo da calcio, hockey su prato, tennis e palestra coperta, beach volley e calcetto

Commerciali/Strutture per il tempo libero/Piscine

Le Vallette

Struttura con due piscine

POI (Points of Interest)

Fontane dell'Acqua

  • Indirizzo

    Casetta dell’acqua, pagamento con monete e scheda: piazza Antico Castello

    Fontanelle pubbliche: Piazza Carlo Alberto e Piazzale Stazione