La prima attestazione del luogo, denominato “Soalingellum” compare poco dopo il Mille in una donazione imperiale al vescovo di Vercelli. Sorto sulla sommità di una collina alla destra del torrente Stura, a lungo conteso tra i vescovi di Asti e di Vercelli, fissò poi la propria dipendenza dai Marchesi del Monferrato (XIII sec.). Il feudo fu concesso prima ai signori di Solonghello, poi a quelli di Gabiano (ramo illegittimo della famiglia marchionale), ai Catena di Asti, Pezzana, Rivetta, Trevigi, Guerrieri e Scarampi di Camino. Non si hanno notizie sulla produzione di Statuti comunali. Dal 1928 al 1947 Solonghello e Fabiano furono aggregati a Mombello Monferrato.
Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo. I lavori di costruzione della chiesa, iniziati nel 1738, si conclusero solo verso la fine del secolo, quando fu consacrata. Fu restaurata nel primo ventennio del Novecento. La facciata barocca, leggermente mossa, ha un portone in legno intagliato. All'interno della chiesa (pianta a croce greca) altare di marmo, tele della scuola del Moncalvo e del Guala, una statua lignea della Madonna del Rosario. A lato una piccola cappella con la Madonna di Lourdes.
Chiesetta di Sant’Eusebio. La chiesa del cimitero di Fabiano fu costruita nella prima metà del Quattrocento ed ebbe il titolo di parrocchia nel secolo successivo. Primo parroco nel 1605 fu don Battista Bariolio. Venne più volte restaurata, ma solo durante i lavori del secondo dopoguerra si rinvennero l'antico altare, finestrelle romaniche e affreschi su una parete della chiesa primitiva. Il ciclo decorativo con S. Eusebio e altri santi, il Cristo in mandorla e gli Evangelisti, risalente al Quattrocento. Il pericolo di crollo è stato tamponato con una struttura di legno e micropali esterni.
Chiesa parrocchiale di Sant’Eusebio. Costruita intorno al 1744, fu demolita e ricostruita nella seconda metà del secolo con il contributo della popolazione di Fabiano. Attribuita al Magnocavalli, venne consacrata da mons. Giuseppe Luigi Avogadro nel 1783. La facciata mossa si apre su un elegante sagrato di ciottoli bianchi e neri realizzato alla fine dell'Ottocento. All'interno della chiesa (pianta a croce greca), coro ligneo, statua della Madonna del Rosario e tele di scuola del Moncalvo.
Monumento ai Caduti. Opera di Attilio Gartmann, fu inaugurato nel 1928 dal principe Umberto a lato della chiesa. Al soldato gladiatore con l'emblema della vittoria in una mano, nel dopoguerra fu tagliata la mano col saluto romano e sostituita col pugno che regge la punta della lancia della bandiera.
Castello. Sorto sull'antica rocca, ha mantenuto le caratteristiche difensive con massicci muri a scarpa e strette feritoie, anche dopo la trasformazione settecentesca degli Scarampi, che aggiunsero l'elegante facciata leggermente arcuata e l'atrio a pianta ovale sormontato da una volta a cupola riccamente decorata. Nella prima metà del Cinquecento nel castello si rifugiarono alcuni nobili casalesi per sfuggire alla violenta epidemia di peste portata dalle truppe di passaggio. Nel 1606, grazie ai buoni guadagni, il noto medico Andrea Trevigi acquistò da Girolamo Rivetta il feudo di Solonghello. Nei secoli successivi si registrarono i passaggi di proprietà ai Calvi di Bergolo, Lorenzon, Provera e infine alla famiglia Crova, che ha affidato il restauro conservativo all'arch. Gianfranco Gritella. All'interno del castello gli ambienti sono decorati con affreschi di fine Ottocento di buona mano, di grande effetto la sala della musica con balconata e soffitto a spicchi che si congiungono su un affresco circolare raffigurante un suonatore di cetra su un carro trainato da quattro cavalli. La meridiana del cortile disegna le ore, le cantine sono vere e proprie “cattedrali del vino”.
Villa Varese-Goj. Era la residenza del patrizio Giovanni Domenico Varese, strenuo difensore dei diritti popolari contro i soprusi del castellano, di cui pure era alfiere. Passò poi ai Manacorda, ai Calcamuggi di Montalero, ai Conzani di Revignano, infine ai Goj che l'abitarono fino all'acquisto da parte della famiglia Sormani negli anni Ottanta del Novecento. Ospita la “Locanda dell'Arte” con hotel, ristorante e centro benessere.
Il 18 novembre 1625, nel ricetto (di estrazione comunitaria e non signorile) un distaccamento di soldati imperiali che assediavano la fortezza di Verrua, massacrò “molti poveri paesani” di Solonghello che vi si erano rifugiati.
Piazza Castello 1
Concerti a Casa Crova - Durante l'anno serate musicali (arpa, violini, ecc.) aperte al pubblico
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Presso Circolo Il Rustico in via alla Stazione 36
campo da tamburello, campo da tennis, campo da calcetto
c/o Circolo Arci Il Rustico, Via alla Stazione 36
Fonte attrezzata - acqua potabile naturale o gasata (pagamento con monete o con tessera da ritirare in Municipio)
Casetta dell’Acqua - lungo la S.P. 9, all’incrocio per Fabiano (davanti al Circolo Il Rustico di via alla Stazione 36)
- Fontanelle pubbliche
Piazza Dante