Cella Monte, area verde della chiesa di San Quirico in Regione Sardegna
Frazione Coppi, sul colle Belvedere, dove si trova la chiesetta di Sant'Anna
Chiesetta della Madonna di Loreto con punto sosta bici
Alcuni studiosi ritengono che il territorio, con quello confinante di Frassinello, dipendesse prima del Mille dai conti palatini, nella persona di Manfredo, conte di Lomello. Tuttavia le prime attestazioni del comune nella forma singolare “Cella” e in quella plurale “Cellae” risalgono al Duecento, forse in rapporto alla presenza di un deposito dell’annona militare. La forma attuale, che deriva probabilmente dal latino “Cellam ad Montem”, fu possedimento dei marchesi di Ivrea, dei vescovi di Vercelli e dei marchesi di Monferrato. Prima infeudato ai fratelli Guido e Gherardo Cane, restò nelle mani di importanti famiglie, tra cui i Marescalchi, i Pocaparte, gli Ardizzone, i Sacchi, i Grisella, i Radicati e i Francia. Cella Monte è giustamente definito il paese della musica, dei fiori e degli “infernot” (celle vinarie che permettono di conservare e invecchiare il vino alla temperatura ideale), scavati nella pietra da cantoni sotto alcune case nel corso dei secoli. Un sapiente lavoro di conservazione realizzato negli ultimi decenni ha consentito il recupero di abitazioni costruite con la caratteristica Pietra da Cantoni.
Chiesa parrocchiale dei Santi Giulitta e Quirico. La chiesa parrocchiale, che risale all'inizio del Seicento, è dedicata a Giulitta e Quirico, madre e figlioletto martirizzati a Tarso al tempo di Diocleziano. La facciata in mattoni a vista fu costruita nel 1922 su progetto dell’ing. Vittorio Tornielli di Casale. L’interno a tre navate conserva pale d’altare di fine Cinquecento e inizio Seicento attribuite a Giorgio Alberini e Ambrogio Oliva. L'organo fabbricato da Pietro Barchietti nel 1867 venne restaurato alla fine dell'Ottocento. Una lapide posta in facciata ringrazia i due patroni per la protezione antiaerea della popolazione salvata dalle bombe lanciate dagli aerei nei pressi dell’abitato il 17 luglio 1944.
Chiesa di Sant'Antonio Abate. L'oratorio della confraternita dei Disciplinanti, ricordato fin dal Cinquecento, fu ricostruito nella prima metà del Settecento e ancora alla fine dell'Ottocento. Sorge a fianco della parrocchiale, è di proprietà del Comune che, dopo il restauro negli anni Settanta del secolo scorso, l'ha destinato ad auditorium.
Chiesa di San Quirico. La prima testimonianza della presenza della chiesa, su una piccola altura raggiungibile da una scalinata, risale alla fine del Duecento. Fino al Cinquecento fu l'antica parrocchiale del primitivo centro abitato in regione Sardegna. Restaurata negli anni Ottanta del Novecento, conserva l'abside romanica con piccole monofore dietro una facciata di epoca successiva.
Palazzo Ardizzone. Edificio di antica origine, trasformato nel Seicento in residenza signorile della famiglia Ardizzone. Conserva dell’antico impianto originario belle finestre quattrocentesche e murature a fasce alternate di pietra da cantoni e mattoni.
Palazzo Radicati. Appartenente alla nobile famiglia Radicati di Cocconato, vi nacque il vescovo di Casale, mons. Pietro Secondo Radicati.
Villa Cosseta. Palazzina dalle tipiche forme liberty, caratterizzata dall’elegante torretta con finestre ovali e dalle lievi decorazioni delle cornici marcapiano e delle finestre.
Palazzo Volta. Nella seconda metà del Seicento la famiglia Volta cambiò col parroco l'abitazione, in modo che la casa parrocchiale fosse vicina alla chiesa. In un documento di don Emanuele Cima, redatto nel 1929, si afferma che il palazzo fu costruito verso la fine del Settecento, in realtà in quegli anni era già stata modificata la facciata con la chiusura dell'elegante doppio loggiato rinascimentale. Parzialmente restaurato, ospita l'Ecomuseo della Pietra da Cantoni.
Ecomuseo della Pietra da Cantoni. Istituito dalla Regione Piemonte nel 1995 per valorizzare la cultura materiale, cerca di identificare il territorio del Monferrato in una cultura unitaria, quella della “pietra da cantoni”, che ha condizionato e ancora caratterizza, insieme al paesaggio agrario, gran parte del territorio di sua pertinenza.
Case d'artista. Nella frazione Coppi, vive e lavora Gianni Colonna, nato a Torino nel 1938, allievo di Felice Casorati. La sua casa, all'incrocio per Magrina e Guasta, è completamente avvolta dalla verdissima vite del Canadà, ma lascia aperti piccoli spazi abbelliti dalle opere opere dell'artista, che si distinguono per quell'ardito blu Mediterraneo, il colore dominante con tutte le sue sfumature. Sul panoramico Belvedere ha realizzato una originale Pietà con Sant'Anna al posto di Maria, posta sulla facciata della omonima chiesetta settecentesca.
Cella Monte dal 2018 è entrato a far parte del club “Borghi più belli d’Italia” e dal 2019 nella rete dei ComuniCiclabili FIAB (1 Bike Smile).
A Cella Monte è possibile seguire un percorso che svela le opere del pittore Gianni Colonna tra Cella Monte e la frazione Coppi. Una mostra permanente di arte moderna a cielo aperto, in cui le riproduzioni delle opere di Gianni Colonna trovano collocazione sulle antiche pietre utilizzate per le costruzioni. Un itinerario tra le meraviglie paesaggistiche di Cella Monte e della sua frazione, Coppi, in cui molti edifici sono stati costruiti con la Pietra da Cantoni, arenaria formatasi con sedimenti marini depositati in milioni di anni. Qui l’artista torinese, allievo di Felice Casorati, ha scelto di vivere ed esprimere la sua creatività per alcuni anni lasciandosi spesso ispirare dalle dolci colline. Il suo affetto per questi luoghi è testimoniato da dodici dipinti collocati sulle case e sulle chiesette.
Nei pressi della chiesetta di S. Anna (Regione Belvedere) si trovano inoltre filari di vite alla cui testa, a simulare pali, vi sono grandi matite colorate, che credano una fuga prospettica verso la chiesetta di Sant'Anna. Le matitone colorate sono state realizzate dai proprietari della vigna.
Cella Monte è ‘paese fiorito’: è’ disponibile anche una mappa delle rose antiche e classiche che decorano alcuni angoli caratteristici di Cella Monte e Coppi. Si può passeggiare alla ricerca delle rose, riconoscibili da cartellini in ardesia, per conoscerne la storia e le caratteristiche.
Via Barbano Dante 30, - CAP 15034
Via dei Coppi 31
Postamat
Via Barbano 23
Via Cipriano Cei 18/b
Regione Varocara 3
Via Barbano 46
Manuela
Martina
Reg. Varocara
Via Barbano 10
Tenuta Santa Cristina, Via Cipriano Cei 22
Via Barbano 24
carni e salumi piemontesi
Via Barbano 43
Via Gian Giacomo Francia 7
Regione Varocara 3
Via Cipriano Cei 18/b
Albergabici
Via Barbano 10
Regione Fontanella 2
infernot visitabile presso Azienda Fratelli Arditi - Cinque Quinti, Via Barbano 46
Via Barbano Dante 66
con infernot
Via Barbano Dante 10
Via Barbano 9
Via Cipriano Cei, Regione Sardegna
Via Barbano 20
area pic-nic con griglie per barbecue, c/o Area Verde della chiesetta romanica di San Quirico
Regione Sardegna
area sottostante la piazzetta della sede Pro Loco, Via dei Coppi 31
Frazione Coppi
area verde con campo da calcio, pista di pattinaggio, campo da basket, campo da tennis
Regione Sardegna
Casetta dell’acqua: acqua potabile naturale o gasata (pagamento solo con tessera acquistabile presso la Farmacia Serrafero), slargo di Via Gian Giacomo Francia (no monete)
Fontanelle pubbliche: Cella Monte, in Regione Sardegna c/o area pic nic; Frazione Coppi Regione Sergenti (nel quadrivio tra via Coppi e via Belvedere); piazzetta della sede della Pro Loco, Via dei Coppi 31
Infernot Ecomuseo della Pietra da Cantoni, sito nel quattrocentesco Palazzo Volta, piazza Vallino; contatti c/o Comune di Cella Monte, tel. +39 0142 488161, www.ecomuseopietracantoni.it, info@ecomuseopietracantoni.it
Infernot Azienda Agricola Casaccia, via Barbano n.10, tel. +39 0142 489986, cell. +39 3289713660, vini@lacasaccia.biz
Infernot La Ca Nova, via Cipriano Cei n.18, cell. +39 333 9544699, cantinalacanova@gmail.com
Infernot Cinque Quinti, Via Barbano 46, cell. +39 340 8218296 (Manuela), 3334587383(Martina), support@cinquequinti.com
Infernot B&B Carletto, Via dei Coppi 35, cell. +39 348 404 3468; info@bnbcarletto.eu