Fubine Monferrato

  • Unità territoriale Alessandria
  • Abitanti 1.657
  • Altitudine 192 m s.l.m.

Posto sulle propaggini delle ultime colline monferrine affacciate sulla pianura bagnata dal Tanaro, Fubine sorse a fianco dell’antica via romana che univa Felizzano e Altavilla, attestata dalla scoperta nel 1884 di un’antica necropoli con corredo di vasellame e antiche monete risalenti all’epoca di Augusto. Del resto di derivazione romana potrebbe anche essere il nome del paese, derivante dalle “Fibulline”, vale a dire le fibbie usate come fermaglio per le tuniche, rimaste nello stemma del paese. Il nome di Fubine compare poco dopo il Mille in un documento imperiale di conferma del possesso al vescovo Pietro di Asti di metà del territorio (“medietatem Fiblinis”) col castello e le chiese. Passò poi alla dipendenza alessandrina, per entrare nella sfera di influenza dei marchesi di Monferrato, con cui furono siglati patti di dedizione. Prima soggetta al consortile di Cella, fu poi infeudata ai Guttuari, Valperga, Mazzé, Alberigi, Beroldo, Fontanella e Natta. Più volte coinvolto nelle guerre seicentesche, subì spoliazioni, saccheggi, rovine e uccisioni. Ultima terra monferrina sull’importante asse di comunicazione tra Casale e la riviera genovese, fu una tappa importante della cosiddetta “strada franca” da cui giungevano olio, sale e pesce salato.

Chiesa parrocchiale dell'Assunzione della Beata Vergine. Costruita su un edificio più antico nella parte alta del paese, fu consacrata nel 1519 dal vescovo di Acqui. Conserva una bella facciata in cotto con lo splendido rosone tardoquattrocentesco. Eretta in collegiata nel Seicento, fu ampliata e ristrutturata intorno alla metà dell'Ottocento in stile neogotico. Abbattuto il campanile quattrocentesco, venne innalzato dal capomastro Martino Castellano, su progetto dell’arch. Angelo Marchini, quello alto 56 metri.  All'interno sono custodite opere di Ambrogio Oliva, di Giorgio Alberini, della scuola del Moncalvo, oltre a quelle più recenti del casalese Costantino Sereno e del pavese Francesco Gabetta. Di particolare importanza la Via Crucis realizzata dal pittore Paolo Gaidano (Poirino 1861- Torino 1916), in origine destinate alla prestigiosa chiesa di St. Patrick di New York.

Chiesa della Madonna delle Grazie (San Giuseppe). Della prima parrocchiale dedicata a S.  Pietro non rimane nulla, se non l’antico fonte battesimale in pietra conservato in quella attuale. Venne costruita sull’omonimo colle, in località “Campus Serrae”, oggi Conserra, nel Trecento, forse su un edifico più antico. Fu ampliata nel 1519, con il materiale di recupero della primitiva parrocchiale, e poi alla fine dell'Ottocento. Ulteriori lavori furono eseguiti nella prima metà del Novecento, quando venne costruita la nicchia per la statua di S. Giuseppe, diventata una vera e propria solennità religiosa. Punto panoramico con bella vista sul paese.

Castello Bricherasio. Nella seconda meta del Seicento il castello venne trasformato da fortezza in residenza del conte Vincenzo Natta di Baldesco. L’edificio passò poi per eredità a Cristina e al marito, il conte Corrado Magnocavalli di Varengo, che nel 1822 vendette il castello a Felice Cacherano di Bricherasio. Il conte e i suoi eredi continuarono l’opera di trasformazione dell'edificio creando uno splendido giardino all’inglese e un parco con alberi plurisecolari. Gli interni dotati di importanti arredi e riccamente adornati accoglievano gli ospiti illustri del “Cenacolo di Sofia di Bricherasio”, tra cui Federico Caprilli, il “Cavaliere Volante”, Leonardo Bistolfi e il maestro di pittura della contessina Lorenzo Delleani, del quale di conserva copia del grande quadro con i fondatori della Fiat. Alla morte della contessa Sofia, il castello Bricherasio passò alla Piccola Opera della Divina Provvidenza “Don Orione” e trasformato in casa di accoglienza per anziani. Si conservano due tele di Giorgio Alberini e una lunetta di Aimo Volpi.

Giardino Pensile. Il giardino pensile del castello, opera molto rara in Monferrato, offre una splendida vista sul paese e sulle colline, dal bosco al giardino all’inglese, alla serra, con begli esempi di arte topiaria per allori, cipressi, bossi, tassi, ligustri. Vi si ritirava, raccontano gli  anziani del paese, la contessina Sofia per la cura delle sue splendide piante di rose ornamentali e per ricevere in visita i bambini dei dintorni, ai quali lei stessa offriva biscotti per la merenda. Dopo anni di mancato utilizzo, è stato ripulito e recentemente (aprile 2014) restituito alla fruizione del pubblico in occasione della visita organizzata dall'Associazione degli architetti paesaggisti del Piemonte, di cui è vicepresidente la casalese-alessandrina Irena Mantello.

Cappella Bricherasio.  La cappella funeraria dei conti Bricherasio sorge sull'area un tempo occupata dal convento dei Cappuccini, la cui prima pietra fu posta nel 1611 dal vescovo di Acqui Francesco Beccio e dal padre Zaccaria Amanarola della provincia di Genova. Dedicato a S. Francesco il convento fu soppresso in epoca napoleonica e poi demolito. La cappella in stile neogotico fu costruita nel 1839  su disegno di Pietro Barbiroglio, da Luigi  Bricherasio, che vi fu sepolto nella cripta insieme alla consorte, marchesa Teresa Massel di Caresana, e ai figli Emanuele e Sofia. Emanuele, morto nel 1904 in circostanze misteriose, riposa nel monumento funebre  di straordinario livello artistico di Leonardo Bistolfi, autore anche del  bassorilievo sulla tomba del capitano Federico Caprilli (1868-1907), caposcuola del rinnovamento dell’arte dell’equitazione. La cappella è affidata ai Figli di don Orione.

Palazzo Pane. Il prospetto principale dell’edificio si affaccia sulla piazza del Comune. Si presenta come una struttura cubica in paramano di mattoni a vista con cortile interno, il quale è sorretto dalle arcate visibili dal lato dello spalto che furono progettate successivamente dall’ingegnere e compaesano Crescentino Caselli nel 1879. Di pregevole fattura sono gli affreschi che adornano i soffitti delle alte sale signorili.

Palazzo Maioglio. Il palazzo settecentesco è adiacente al Parco del Castello. Fu di proprietà della  famiglia Maioglio, il cui esponente più noto fu Sebastiano, emigrato a New York, dove nel 1906 fondò il rinomato Ristorante Barbetta, divenuto in poco tempo uno dei più considerati locali della Grande Mela. Il piu antico ristorante italiano, ancora di proprietà della famiglia, è gestito da Laura Maioglio, moglie di Günter Blobel, vincitore del Premio Nobel per la Medicina nel 1999.

Passeggiata sulle mura. Le mura, costruite intorno alla metà del Quattrocento, correvano lungo il bordo della collina con due soli accessi, protetti da porte: uno nei pressi del castello, l’altro vicino alla chiesa del ponte (prima in legno, poi in muratura dal 1622) e al “fosso” di piazza Garibaldi, dove si conservano ancora i pochi resti delle fortificazioni. Lungo il tratto di mura si nota ancora il barbacane (terrapieno addossato alle mura) che fungeva da sostegno alle mura.

Curiosità. Nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 il transatlantico Titanic urtava contro un iceberg e veniva inghiottito dalle gelide acque trascinando con sé in poco più di due ore 1.500 passeggeri, tra cui due fratelli originari di Fubine. Il diciottenne Sebastiano e il ventenne Alberto Peracchio, nati rispettivamente nel 1894 e 1892 nella casa di via Valcava (oggi via Bertoldi) di proprietà della  famiglia, ricordata con il soprannome “Valentin’’.

Enosis. Cascina Meraviglia, un tempo di proprietà dei Cacherano di Bricherasio, venne acquistata nel 2001 da Donato Lanati che dopo 4 anni di lavori, ha trasferito Enosis da Cuccaro. Attraverso la ricerca si conducono indagini mirate a evidenziare le caratteristiche di tipicità e territorialità delle uve, per garantire al consumatore sicurezza alimentare e legame tra vitigni e territorio di origine. Fiore all'occhiello l'impianto di  vigneto sperimentale di oltre due ettari, intorno alla cascina, per lo studio sul campo di una quarantina di varietà autoctone italiane.

Cittadinanza onoraria. Ha la cittadinanza onoraria di Fubine il magistrato Giancarlo Caselli, di famiglia originaria del luogo.

Istituzionali/Municipio

Municipio

Commerciali/Prodotti tipici

Az. Agr. Longo Mauro

farine per polenta

Commerciali/Prodotti tipici/Dolci

Profumi di Cioccolato

cioccolato e pasticceria

Sesto Senso

cioccolato e pasticceria

Commerciali/Prodotti tipici/Formaggi

Fattoria della Capra Regina

formaggi di capra

La Capra Amica

formaggi di capra

Commerciali/Prodotti tipici/Miele

Margaria Gianluca

miele e nocciole

Commerciali/Prodotti tipici/Vino

Colle Manora Store

Pastorello Mario

Villa Remotti

Commerciali/Prodotti tipici/Salumi

Al Maslé

Commerciali/Prodotti tipici/Alimentari

Percivalle Marco

pasta fresca

Commerciali/Prodotti tipici/Panetterie

Colomba Bianca

panificio, pasticceria, focacceria

Sapore di Pane

panificio, pasticceria

Commerciali/Ricettività/Affittacamere

Le Lanterne

Commerciali/Ricettività/Agriturismi

Cascina Nani

Commerciali/Ricettività/Bar

Bar Centro

Bar Di Sotto

Café Magali

Kebap House

Commerciali/Ricettività/Bed & breakfast

Il Boschetto

Lècc e Làcc

Commerciali/Ricettività/Case e appartamenti vacanze

Casa Margara

Golf Club, Località Margara

Commerciali/Ricettività/Ristoranti

Ai Due Olmi

Casa del Popolo

Corte dei Sapori

Golf Lanzo

Il Biancospino

Il Cantico dei Capperi

Commerciali/Ricettività/Agenzie di Viaggi

Alturist

Commerciali/Servizi/Farmacie

Farmacia di Fubine

Commerciali/Servizi/Aree pic-nic

Area pic-nic

  • Indirizzo

    Presso il parco giochi

Commerciali/Servizi/Emergenze

Defribrillatore

  • Indirizzo

    Presso farmacia Corso Aldo Porro 7

Commerciali/Strutture per il tempo libero

Allevamento e Centro Cinotecnico dell'Abete Bianco

Centro Cinofilo G. Brugnone - La Tollar

Golf Club Margara

POI (Points of Interest)

Fontane dell'Acqua

Fonte attrezzata: acqua potalbile naturale o gasata (pagamento con monete), piazza Robotti

Fontanelle pubbliche: piazza Robotti, campo sportivo, strada Franchini

POI (Points of Interest)/Infernot

Infernot

  • Indirizzo

    Infernot degli Angeli, piazza Colombo (proprietà comunale, per visite contattare gli uffici comunali)

    Infernot di Pepe Giuseppe (c/o il ristorante Ai Due Olmi), via Pietro Longo 14

    Infernot c/o ristorante Cantico dei capperi via Giuseppe Bertoldi 7