Ottiglio

  • Unità territoriale Alessandria
  • Abitanti 672
  • Altitudine 265 m s.l.m.
  • Frazioni Moleto località: Avalle, Madonna dei Monti, Molino, Montessino, Fiorentino, Pelucchini, Prera, Raviara

Punti panoramici. Straordinario panoramico si può ammirare dal prato del Bar Chiuso, nei pressi dell'antica chiesetta di San Michele.

Patrimonio mondiale dell'Umanità. Dal 22 giugno 2014 “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte” sono iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità. L'area monferrina, di cui fa parte Moleto, frazione di Ottiglio, è stata scelta per la diffusione degli “infernot”, una singolare tipologia di manufatti architettonici scavati nella cosiddetta “pietra da cantoni” e utilizzati per la conservazione domestica delle bottiglie di vino. Gallerie scavate nel tufo nelle abitazioni di Piero Roggero (via Mazza 23), Francesco e Paolo Angelino (via Marconi 14), Luigi Ronchetti (cascina Allegra, località Serra dei Monti), Attilio Prosio (cascina Prosio 4) e di Angelo Francia Caire di Lauzet (frazione Moleto 14).

La sua denominazione sembra derivare dal gentilizio romano “Autilius”, mentre la tradizione popolare rimanda l'origine del nome alla singolare presenza di un gruppo di otto tigli maestosi che si innalzavano su un alto colle. Un'ipotesi, questa, che è frutto della fervida fantasia popolare, ma che potrebbe tuttavia celare interessanti tracce di un remoto culto dell'albero sacro collegabile a tradizioni o a insediamenti germanici. “Tilium” compare per la prima volta nella seconda metà del Millecento in un diploma di conferma ai marchesi del Monferrato, che in seguito infeudarono un folto gruppo di signori, con frequenti avvicendamenti. Compaiono così i signori de Tilio, seguiti dai Mercenasco, Cane, Mola, Zabaldani, poi Pozzobonelli, Montiglio, Bellone e Curione. Nel marzo 1494 la marchesa Maria di Serbia, reggente pro tempore del primogenito Guglielmo IX approvò gli Statuti comunali, il cui codice manoscritto si conserva presso la Biblioteca del Senato della Repubblica a Roma. Il paese si presenta con le case deliziose a grappolo sulla collina, con due edifici che emergono sugli altri: il castello, in posizione dominante, e la chiesa parrocchiale di San Germano poco più in basso.

Resistenza. Ottiglio fu al centro di eventi drammatici durante la Resistenza, coll'arresto, il 12 settembre 1944 a Madonna dei Monti, della Banda Lenti, i cui componenti furono fucilati a Valenza. Tra loro anche il giovane ottigliese Luigi Filippini, al quale venne intitolata la piazza Umberto I.

Chiesa parrocchiale di San Germano. La cappella signorile di “San Nicola di Tilio” è il primo e il più antico edificio religioso di cui si abbia memoria nel centro di Ottiglio. Fu costruita nella parte alta del borgo, forse in rapporto al vicino luogo fortificato. La chiesa attuale, dedicata a San Germano, venne eretta con la partecipazione attiva della popolazione su disegno dell'ing. Giovanni Battista Baretti in mattoni e pietra da cantoni a corsi alterni, a partire dal 1761. Il campanile fu sopraelevato più tardi. Colpisce il contrasto tra l'austerità della facciata e la bellezza delle decorazioni interne affidate al pennello di Rodolfo Morgari e Francesco Ponsetti. All'interno, altare marmoreo settecentesco, coro ligneo proviene dalla chiesa casalese di Santa Croce, tele del Sei e Settecento (alcune provenienti dalla vicina Chiesa del Gesù, demolita), organo ottocentesco di Giovanni Franzetti. Curiose incisioni in facciata. Punto panoramico sul sagrato della chiesa.

Castello. Il “castrum Tilii”, che compare per la prima volta in un documento dei primi anni del Trecento, attesta l'avvenuta trasformazione del borgo in un centro fortificato che attira gli abitanti degli insediamenti sparsi nei dintorni. Sorto nel punto più elevato, fortificato e adibito a dimora feudale con la vicina cappella gentilizia, sopra le case disposte ad anfiteatro secondo le curve del terreno e protette dall’ultima cerchia di alti edifici con funzione difensiva. L'antico edificio con  torri a merlatura ghibellina venne distrutto durante le guerre del Seicento, poi ricostruito, sottoposto a radicali interventi all'epoca della costruzione della vicina chiesa parrocchiale e infine trasformato in dimora residenziale.

Chiesa parrocchiale di Sant'Eusebio. Sorta sull'antico oratorio di San Giuseppe della famiglia Pozzobonelli, la chiesa venne ampliata nella prima metà dell'Ottocento e dedicata a Sant'Eusebio. La nuova parrocchiale, di pertinenza feudale, fu ulteriormente ingrandita alla fine dell'Ottocento su progetto dell'ing. Crescentino Caselli, che realizzò la nuova facciata e l'interno a tre navate delimitate da ampi archi e particolari volte (a toro) sostenute da pilastri con capitelli corinzi. Il campanile fu completato solo negli anni Venti del Novecento. All'interno una tela seicentesca, un Crocifisso del Settecento, un altare di marmo dedicato a S. Giuseppe di patronato della famiglia Montiglio e alcune statue lignee.

Chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco. Il piccolo edificio religioso che sorge a poche decine di metri dalla piazza sulla provinciale per Sala reca la duplice intitolazione, come ricorda l'iscrizione riportata sulla facciata dal recente restauro. Consacrata nel 1510 dal primo vescovo di Casale, mons. Bernardino Tibaldeschi, passò sotto il patronato della dinastia mantovana. Una discreta tela ottocentesca e un Crocifisso settecentesco. La stretta via che fiancheggia la chiesa è dedicata a Giuseppe Maria Montiglio, che occupò la carica di viceré di Sardegna dal 1831 al 1840.

Colle del Telegrafo. Poco lontano da una delle colline più elevate del Monferrato, dominata dalla chiesa romanica più Madonna dei Monti, sorge il famoso Colle del Telegrafo, cosiddetto per l’installazione sulla parte più alta del rilievo di una postazione del telegrafo napoleonico ideato da Claude Chappe.

Fonte Curella. Lo stabilimento termale “La Curella”, oggi abbandonato, venne realizzato da Giuseppe Barberis, di antica famiglia di Moleto. Sfruttò la fonte di acque magnesiache e solforose ed era attrezzata come luogo di ristoro e di cura termale. Resta il vecchio fabbricato dello stabilimento.

Chiesa di San Germano. Edificio moderno, con piccolo campanile in cemento che ricorda i piloni delle teleferiche per il trasporto della calce, costruito nel 1964 su disegno del geom. Ottavio Rossi per conto dell’Unicem, in sostituzione dell’antica parrocchiale che sorgeva sul colle omonimo.

Moleto. La bella borgata di Ottiglio si distingue per la presenza di diverse case patrizie in pietra da cantoni che influenzarono, con il loro stile particolare, anche le costruzioni minori. E' attraversata da un'unica strada che si conclude in un piccolo slargo sul quale si affaccia la bella residenza estiva dell'astronomo Giovanni Celoria, con questo motto augurale sul portale d’ingresso “Concordia servatur domus”.

Chiesa parrocchiale di San Francesco. Edificata alla fine del Seicento, forse sull'area di un edificio precedente, ebbe il titolo di parrocchiale dal 1915 al 1986. E' stata gravemente danneggiata dal crollo del campanile avvenuto il 26 settembre 2006.

Chiesa di San Michele Arcangelo. Trasferita nel 1968 dalla regione Prera, è interamente costruita in conci di pietra da cantoni. Abside romanica con monofora e archetti pensili su piccole mensole.

Le grotte dei Saraceni. Si aprono nella sottostante Valle dei Guaraldi, dove le leggende narrano di nascondigli di feroci califfi che sgozzavano i prigionieri che non pagavano i riscatti, di tesori nascosti e della maga Alcina che compare nella valle in alcuni periodi dell'anno, a protezione del tesoro. Si narra di un Mitreo di età romana, di un suggestivo lago sotterraneo, di un intricato e complesso sviluppo di percorsi sotterranei. Per molti anni la gente, soprattutto quella del posto, trascorse gli inverni, liberi dal lavoro della campagna, a scavare nella zona alla ricerca del presunto “Tesoro dei Saraceni”, mai trovato.

Case d'artista. Arroccata sulla collina, la casa della Prera custodisce il grande archivio d’arte, di storia e antropologia dell’artista Pietro Piccinelli, meglio conosciuto come il Pit, che alla fine degli anni Sessanta trovò in Monferrato il luogo ideale per le sue future scorribande in centro America e non solo. Qui si è stabilita da più di trent’anni anche la sua compagna di vita Bona Tolotti, milanese di nascita e monferrina d’adozione, che ha raccolto la grande eredità di Piccinelli, per proseguire nel rinnovato atelier e dedicarsi alla ricerca artistica con lavori a tecnica mista, collage, acquerelli e gouache (tecnica del guazzo). Partecipa alle esposizioni a tema sul territorio e in ambito internazionale, anche insieme agli artisti del Gruppo ArtMoleto, attivi in zona e all’estero. Nell’antica casa in tufo si possono ancora ammirare gli affreschi preziosi lasciati dal “Pit” sulle pareti del soggiorno, tra cui quello su fondo nero con colori molto brillanti, eseguito di getto la notte stessa in cui morì Picasso, suo grande amico ed ispiratore. (visite su appuntamento: Cascina Prera, 2, Ottiglio, tel. .+39.0142.921193; bonatolotti@alice.it; www.bonatolotti.com).

Michelle Hold, pittrice astratta, vive da 22 anni a Moleto. La casa fu edificata nella prima metà dell'Ottocento dalla famiglia Celoria e fu trasformata nel secolo successivo dalla famiglia Aspesi in una residenza nobile dotata di una torretta. Mentre la facciata fa pensare ad una villa importante non c’è traccia di lusso negli interni. La casa è lasciata volontariamente in un stile rustico e semplice, detto “Fushion Style “, visto che Michelle ha portato tanti oggetti e mobili da suoi innumerevoli viaggi in Oriente. Il giardino, in parte novecentesco con labirinto in bosso, in parte selvatico, come “giardino segreto” creato da Michelle. Dopo una carriera internazionale come modella e come imprenditrice nel settore della ristorazione (un ristorante a Hong Kong ) da sette anni si dedica con passione all’arte e alla promozione del Monferrato. Ha formato il gruppo Artmoleto, con artisti uniti dal comune obiettivo della ricerca uomo-natura, per diffondere la conoscenza delle bellezze del territorio con mostre a Milano, Torino, Brescia, Colonia e prossimamente anche a Vienna. Dal 2009 ogni inizio di settembre Moleto è tutta dedicata all’arte e ospita nei cortili e giardini storici opere di artisti internazionali.

Istituzionali/Municipio

Municipio

Commerciali/Prodotti tipici

Birrificio Ottigliese

Commerciali/Prodotti tipici/Formaggi

La Tenuta dal Pastùr

Commerciali/Prodotti tipici/Vino

Azienda Angelino

Boazzo Mario

vendita uve di Barbera e Grignolino

Cabiale Luigi

Degiorgis Fratelli

La Spinosa Alta

Lavagno Angelo

Rutto Egidio

Tenuta Montecchio

Commerciali/Prodotti tipici/Salumi

Salumi d’Autore

Commerciali/Prodotti tipici/Macellerie

Pala Emiliano

macelleria e salumeria

  • Indirizzo

    +39 340 1426502

Commerciali/Ricettività/Bed & breakfast

Country House Montessino

Moleto Bed and Breakfast

Commerciali/Ricettività/Ristoranti

Bar Chiuso Moleto

aperto dal 1° maggio al 30 settembre

Cave di Moleto

Piatto Piano

ristorante con camere

Valentino

Commerciali/Servizi/Farmacie

Farmacia

Commerciali/Servizi/Autonoleggio

Mortara Viaggi

Commerciali/Artigianato

Terra e Fuoco

ceramiche artistiche di Piero Roggero

POI (Points of Interest)

Fontane dell'Acqua

  • Indirizzo

    Fonte attrezzata: (pagamento con monete o chiavetta). Sita nei pressi della chiesa parrocchiale di Sant'Eusebio, nella parte bassa del paese (incrocio con SP 37)

POI (Points of Interest)/Infernot

Infernot della maga Alcina

c/o Terra e Fuoco

Infernot Francia - Glenat

c/o Moleto B&B