Valenza

  • Unità territoriale Alessandria
  • Abitanti 19.671
  • Altitudine 125 m s.l.m.
  • Frazioni Villabella, Monte Valenza

Punti panoramici. Dal 2005 è stato ripristinato il belvedere sul Po, in via Rimini, col sottostante Parco Musolino, con alberi autoctoni, area pic nic e giochi per i bimbi, sotto le antiche mura spagnole.

Parco fluviale del Po. La Riserva naturale della Garzaia di Valenza, istituita dalla Regione Piemonte nel 1979, rientra nel tratto vercellese/alessandrino del Parco Fluviale del Po. Situata al confine tra la provincia di Alessandria e quella di Pavia, alla sinistra del fiume, è l’unica di ambiente strettamente palustre. Oltre all'airone rosso, simbolo della riserva, sono presenti altre specie di volatili, tra cui la gallinella d’acqua, il beccaccino e il tarabusino. La vegetazione arborea è formata soprattutto da pioppeti artificiali e da qualche salice. Sede operativa alla Cascina Belvedere di Frascarolo (visite guidate su prenotazione al Settore fruizione e didattica del Parco nei giorni feriali dal lunedì al venerdì 8.30/14; tel. +39.0384.84676; fax +39.0384.84754; e-mail centro.visita@parcodelpo-vcal.it).

l nome di Valenza deriva da “Forum Fulvii quod Valentinum”, il municipio romano descritto da Plinio il Vecchio tra le città più fiorenti per la felice posizione geografica lungo la via Fulvia. Lo sviluppo del borgo medievale, sorto su un'area pianeggiante a ridosso del corso del Po, diede origine ad un centro urbano di forma esagonale, poi circondato da mura difensive. La tradizione popolare ritiene che il merito della fondazione sia da attribuire al patrono S. Massimo, vescovo di Pavia (morto nel 514), che scelse il luogo dove si posò una colomba lasciata libera, località ancor oggi detta della “Colombina”, nella parte alta della città. Inizialmente appartenne alla diocesi di Milano, poi a quelle di Pavia e di Casale, fino al passaggio definitivo ad Alessandria (1817). Avamposto per il controllo del confine meridionale del marchesato, fu soggetta ad uno stretto controllo politico da parte dei signori di Monferrato, in continuo contrasto con i Visconti. Ebbe una certa libertà politica fin dalla prima metà del Duecento con Statuti comunali e governo consolare. Più volte sottoposta a saccheggi e distruzioni dal parte di Francesi e Spagnoli, passò nella prima metà del Cinquecento all'imperatore Carlo V, che infeudò il suo cancelliere Mercurino Arborio di Gattinara. Venne nuovamente assediata nel corso delle lunghe guerra del Seicento, fino alla conquista definitiva da parte dei Savoia, ai quali la pace di Utrecht (1713) confermò il possesso definitivo. La demolizione delle mura, ordinata da Napoleone nel 1805, ha risparmiato, per ragioni tattiche, il bastione della Colombina, di cui restano tratti di cortina. Valenza tornò nella strategia bellica durante la Seconda guerra d'indipendenza per lo scontro con gli Austriaci sul “Ponte di Ferro”. Fino al secondo dopoguerra la stazione ferroviaria era unita al centro cittadino da una tranvia a trazione elettrica, poi sostituita da autobus.

Resistenza. Nel  settembre 1944 dietro il cimitero di Valenza avvenne l'eccidio dei partigiani della banda Lenti, arrestati in un casolare abbandonato, dove avevano la sede operativa, a Madonna dei Monti di Ottiglio. Nella primavera del 1945 fu sottoscritto l’atto di resa dell’armata tedesca redatto dal prefetto Livio Pivano e dall'Ober Lt. Zobam per i tedeschi, al posto del comandante, il gen. Jahn, fuggito oltre il Po.

Chiesa di Santa Maria Maggiore. Il corpo della chiesa attuale risale alla ricostruzione, su progetto dell’arch. Paolo Falcone di Lugano, del vecchio duomo, probabilmente romanico, che sorse al centro della piazza. Ampliato a cavallo dell'Ottocento, presenta una facciata restaurata nel 1890 dal Moriggi. All'interno si conservano pregevoli opere, altare settecentesco di Giacomo Pelagatta, organo dei fratelli Serassi di Bergamo (1852) inserito nell'artistica cassa barocca settecentesca, pulpito in legno con il primo stemma della città di Valenza (1700), decorazioni dei pittori Morgari e Boasso, oltre ad una Madonna del Rosario di Guglielmo Caccia. Nel Museo dell'Opera del Duomo (visitabile su richiesta; tel. +39.0131.941840) antifonari, pianete, stole, arredi preziosi protetti in teche luminose e il busto reliquiario settecentesco di San Massimo in lamina d’argento. Una lapide ricorda mons. Luigi Frascarolo, “promotore e artefice del Museo” sponsorizzato dal Lions (curatrice scientifica Maria Grazia Molina).

Chiesa della Santissima Annunziata. L'antico convento, che deriva il nome al vicino Bastione dell'Annunciata, fu quasi completamente distrutto nell'assedio del 1696. Le monache si trasferirono nei locali dell'antico ospedale. Tre anni dopo iniziò la costruzione della nuova chiesa delle monache agostiniane di clausura. E' conosciuta come chiesa di San Rocco, dal nome della omonima confraternita. Facciata barocca in mattoni a vista e alto campanile. All’interno tele seicentesche, organo settecentesco e cellette dove furono sepolte le monache.

Chiesa di San Bernardino. Fu costruita alla fine del Cinquecento dall'omonima confraternita, la più antica della città, con l'aiuto della famiglia Mario. Venne ampliata nei secoli successivi. All'interno un altare ligneo neoclassico proveniente dalla chiesa dell'antico ospedale Mauriziano e un organo di Paolo Mentasti (vissuto a Casale), costruito nel 1894 con le canne del precedente strumento settecentesco. Dal 1987 la confraternita ha aggiunto il patrono degli orafi, S. Eligio con premio annuale a personalità del settore, accolte come “confratelli onorari”. Una palla di cannone murata all'angolo della chiesa ricorda i numerosi assedi della città.

Chiesa di San Bartolomeo. Era l’antica chiesa di Santa Caterina, costruita a partire dal 1584 da un maestro della famiglia Panizzari per le suore benedettine. Nel 1802 con la soppressione napoleonica, il monastero fu smembrato e venduto a lotti, la chiesa trasformata in magazzino. Dopo qualche decennio l'oratorio fu intitolato a S. Bartolomeo e restaurato dai De Cardenas, che si riservarono un piccolo cortile di passaggio alla nobile residenza di famiglia. In quella occasione venne collocato all’ingresso dell’edificio una portale in cotto simile a quello alla chiesa di San Francesco, demolita a metà dell'Ottocento. La chiesa, a pianta ottagonale, ha un apparato decorativo neogotico. E' sede di eventi culturali.

Chiesa della Santissima Trinità. Già di proprietà della Confraternita di Santa Maria del Cappuccio, la prima pietra fu posta nel 1585 da don Vincenzo Bacca, delegato dal vescovo di Pavia. Terminata due anni dopo, fu trasformata nei secoli successivi. I quadri di valore presenti nella chiesa andarono dispersi al tempo di Napoleone, quando fu utilizzata come ricovero per le truppe. Fu completamente rifatta nel 1815 e ancora a metà del secolo. In cantoria, sopra la porta d’ingresso, vi è un organo ottocentesco.

Palazzo Pellizzari. Di proprietà dell’Opera Pia Pellizzari, nata per iniziativa di don Massimo Cordara Pellizzari nel 1834, è la sede comunale. Costruito a cavallo dell'Ottocento in stile neoclassico. All'interno del cortile un telamone, molto popolare in città, sorregge il balcone. Grandioso lo scalone in pietra (restaurato nel 2005 dalla ditta Rolando) con il busto marmoreo del fondatore, opera di Luigi Melchiorre, e a perenne memoria del sacrificio dei caduti per la libertà durante la Resistenza, una lapide di Giacomo Manzù con testo poetico di Salvatore Quasimodo. Nella sala consiliare si conservano eleganti stucchi e affreschi sulla vita di Enea, realizzati da Luigi Vacca (1810). Napoleone, che fu più volte ospitato, è ricordato dal busto del valenzano Giovan Battista Comolli nella sala consiliare. Nell’ufficio del Sindaco è esposta la riproduzione fotografica dell'assedio di Valenza, opera di un pittore fiammingo.

Palazzo Valentino. Già sede del vecchio municipio, fu demolito e ricostruito su disegno dell'arch. Giuseppe Caselli alla fine del Settecento. Nuovamente pericolante negli anni Sessanta del Novecento, venne completamente ristrutturato dall'arch. Pier Massimo Stanchi che con una soluzione intelligente e audace unì parte del vecchio edificio con la moderna struttura architettonica. Ospita il Centro Comunale di Cultura, che organizza eventi e manifestazioni culturali, e la Biblioteca civica.

Palazzo De Cardenas. Giunti in Monferrato nella seconda metà del Cinquecento al seguito dell'esercito spagnolo, i De Cardenas acquisito il domicilio stabile in città, fecero costruire il palazzo di famiglia, poi diventato sede del governatore. Sorge a fianco dell'oratorio di San Bartolomeo, dove la famiglia aveva una cappella riservata. All'interno del grande palazzo una fuga di sale affrescate dalle ricche sovrapporte, un grande camino, la loggia con graffiti un tempo collegata al grande giardino (oggi parco Ferrari-Trecate), il budoir con gli imperatori romani e la camera da letto dove hanno pernottato don Bosco con sessanta ragazzi, oltre a Carlo Alberto e alla regina Margherita.

Villa Scalcabarozzi.  Edificio in stile liberty con giardino risalente ai primi anni del secolo scorso. Già Villa Caligaris, prese il nome di una nota famiglia di orafi della prima metà del Novecento. Passata nel 1939 agli orafi Mortara, fu acquistata negli anni Cinquanta dal presidente dell'Associazione Orafa Valenzana Luigi Illario, come sede dell'Associazione, dell'Export Orafi e della Mostra Permanente dell'Oreficeria riservata agli operatori stranieri. Oggi è sede di esposizioni temporanee e destinata ad ospitare il futuro Museo dell'Oreficeria.

Teatro Sociale. Fu costruito sull’area della chiesa duecentesca di San Francesco, distrutta nel 1852 da un violento incendio. Il progetto del teatro fu affidato l'anno dopo all’ing. Ernesto Clerico. Fu inaugurato nel 1861. Dietro la facciata neoclassica, si apre la sala con pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi con palco reale e loggione. La decorazione è formata da cartelle dorate, alternate a cornici entro cui spiccano motivi ornamentali e floreali dipinti su fondo scuro. Dopo importanti lavori di conservazione della struttura e di accurato restauro da parte del comune di Valenza, è ritornato all'antico splendore.

Villa Pastore. Costruita nel terzo decennio dell'Ottocento dall'ing. Pietro A. Pastore, era al centro di una grande azienda vitivinicola. La splendida residenza periferica fu abbandonata dai proprietari dopo la morte prematura della piccola Elisa, rapita a due anni dalla “febbre miliare”, il cui fantasma torna puntualmente villa nel giorno della morte, annunciato dal suono di un inesistente pianoforte.

PERSONAGGI. Vincenzo Melchiorre (Valenza 1845 - 1925), artigiano orafo, apprendista in atelier di alta gioielleria in Italia e in Francia, è considerato il padre della gioielleria valenzana. Dal 2005 il comune di Valenza gli ha dedicato la scuola di formazione per orafi di Valenza. Il fratello Luigi fu uno scultore di pregio. Giusto Calvi (Bassignana 1865 - Valenza 1908), poeta, insegnante, giornalista e fondatore del primo giornale cittadino “Il Gazzettino di Valenza”. Fu anche deputato per il collegio di Valenza, che lo ricorda con una lapide sulla sua casa. Gerardo Cagnoli (Valenza 1268 - Palermo 1343), francescano, visse 35 anni nel chiostro di Palermo. In occasione della morte si verificarono fatti eccezionali e fu dichiarato beato. Valenza gli dedicò un vicolo in prossimità della casa natale, vicino alla via San Massimo. Giovan Battista Comolli (Valenza 1775 - Milano 1831), scultore, insegnante all'Accademia Albertina, fu attivo in Italia, in Francia e in Inghilterra. Sandro Camasio (Isola della Scala 1886 - Torino 1913), figlio di Giuseppe, ricevitore del registro, di cospicua famiglia valenzana e di Costanza Chiroli, di nobile famiglia di Frascarolo, fu giornalista, scrittore e regista, raggiunse il successo grazie alla commedia “Addio, giovinezza”, scritta in collaborazione con Nino Oxilia.

Istituzionali/Municipio

Municipio

Istituzionali/U.R.P.

U.R.P.

punto di Informazione Turistica c/o U.R.P.

Istituzionali/Trasporti extraurbani/Treni

Ferrovie dello Stato

A Valenza vi è la stazione ferroviaria posta nel punto di congiunzione della linea Chivasso-Alessandria con il tronco comune alle linee Novara-Alessandria e Pavia-Alessandria.

Istituzionali/Servizi/Posta

Poste Italiane

Posta Centrale

Poste Italiane

Garibaldi 34

Istituzionali/Servizi/Pronto soccorso

Ospedale Civile

Commerciali/Prodotti tipici/Dolci

Pasticceria Barberis

locale storico d'Italia

Pasticceria Principe

Pasticceria Torti

Amaretti Margherita, Valensà, il torrone Camillo, diamanti di cioccolato

Commerciali/Ricettività/Agriturismi

Cascina Nuova

Villa Groppella

Commerciali/Ricettività/Bar

Bar Achille

Paradiso Café

Commerciali/Ricettività/Bed & breakfast

Ca' degli Ovi

Cascina San Giorgio

La Magia del Fare

Non Salvat Superbia

Commerciali/Ricettività/Case e appartamenti vacanze

Barbisa 1852

noleggio gratuito e-bikes per gli ospiti

Guest House Cavallotti 1798

check-in da remoto

Commerciali/Ricettività/Pizzerie

Grotta Azzurra

Pizza Sì - Giusy

da asporto

Ristorante - Pizzeria L'Eccellenza

Commerciali/Ricettività/Ristoranti

Al Castello di Monte Valenza

Antica Osteria della Piazzetta

Locanda dei Paoli

Principe La Margherita

Terme di Monte Valenza

Commerciali/Ricettività/Trattorie

Trattoria del Ponte

Trattoria - Pizzeria PaneLardo

Commerciali/Ricettività/Ristoranti Etnici

Sapporo

cucina giapponese

Commerciali/Servizi/Farmacie

Arrigoni

Bellingeri

Farmacia Centrale

Farmacia Comunale

MGF

Zacchia

Commerciali/Servizi/Aree camper

Area camper

parcheggio auto e camper con attacco luce scarico acque

  • Indirizzo

    Strada al Po e OltrePo

Commerciali/Servizi/Aree pic-nic

Area pic-nic

  • Indirizzo

    Parco Musolino in Strada al Po e OltrePo

Commerciali/Servizi/Emergenze

Defibrillatore

  • Indirizzo

    c/o Residenza Valenza Anziani, via Circonvallazione 100

    c/o Farmacia Zacchia, viale Santurio 37

    portici di Piazza G. Verdi 4

Commerciali/Servizi/Ciclisti

Bike Fun

Commerciali/Strutture per il tempo libero/Piscine

Terme di Monte Valenza

Commerciali/Strutture per il tempo libero/Tennis

Tennis Club Valenza

Commerciali/Strutture per il tempo libero/Golf

Golf Club La Serra

POI (Points of Interest)

Fontane dell'Acqua

  • Indirizzo

    Fonte attrezzata: acqua potabile naturale o gasata (pagamento con monete e/o tessera) Viale Santuario

    Fontanelle pubbliche: Viale Oliva; Viale Santuario; Giardini Aldo Moro